La Sardegna per la Samp è quasi una maledizione, un sortilegio da spezzare.
In 75 anni di storia, le vittorie blucerchiate sull’isola sono appena 5: una miseria. Roberto D’Aversa vuole però rompere l’incantesimo e portare a casa i tre punti: «Ho letto molto in settimana sul fatto che Cagliari sia un campo ostico. Tra corsi e ricorsi storici mi è quasi venuto da fare gli scongiuri. Non vogliamo che questa diventi una tradizione: è venuto il momento di stopparla. Ci aspetta una partita molto difficile: sappiamo l’importanza di questa gara e l’affronteremo con il massimo impegno. Il valore della rosa rossoblù non è rispecchiato dalla classifica: hanno qualche problema di risultati, ma noi dobbiamo farci trovare pronti per intensità, determinazione e qualità».
Crocevia. La sosta ha portato notizie buone e meno buone, come l’infortunio di Damsgaard. «Quando c’è la pausa e ci sono i nazionali che vanno fuori non si può mai immaginare in che condizioni tornano – ammette il mister -. Però sono cose che sappiamo: quando ci sono impegni ravvicinati come questi non si può fare diversamente, non dobbiamo crearci alibi ma concentrarci solo sul campo e sul fare risultato. Ci sono comunque due aspetti positivi: tornano Gabbiadini e Verre, che danno alternative tattiche sia dall’inizio che a gara in corso. Ripeto: servirà una prestazione all’altezza, perché questo è un crocevia. Dobbiamo concedere il meno possibile e far sì che la nostra prestazione coincida con un risultato positivo».