Cagnolino sbranato dai cinghiali in via della Ne’ a Recco.
Un cagnolino è stato sbranato da cinghiali ieri sera, 20 giugno 2024 in fondo a via della Ne’. Un fatto sgradevole e preoccupante che segna un nuovo capitolo nella crescente problematica degli ungulati nella zona.
Il cane è uscito dal giardino di una villetta abbaiando, ed è stato tragicamente aggredito. Tutti i tentativi per allontanare il cinghiale e di soccorso da parte della proprietaria del cagnolino sono stati inutili.
«E’ un fatto gravissimo – ha dichiarato il sindaco Carlo Gandolfo – sottolineando che la situazione ha raggiunto un punto critico». Il Comune ha fatto gli sforzi necessari per contenere gli attacchi dei cinghiali alle postazioni per la raccolta differenziata dei rifiuti creando recinzioni a prova di cinghiale, ma il problema persiste.
«Abbiamo ancora alcune postazioni che subiscono attacchi continui – ha aggiunto il sindaco – siamo sotto l’assedio degli ungulati diventati una presenza costante, non solo a Recco ma in tutti i comuni della costa. Dopo questo drammatico evento è necessaria un’azione più decisa.
Nonostante l’istituzione, ormai da tempo, del commissario per debellare la peste suina, non è stato fatto abbastanza per affrontare la questione. E il numero degli episodi, che mettono a rischio l’incolumità delle persone, aumenta costantemente».
Il disgustoso e allarmante episodio di ieri sera, in cui un cagnolino è stato attaccato, è particolarmente indicativo del crescente pericolo.
«Cominciano ad attaccare gli animali domestici. Gli animali da compagnia sono a rischio, e anche le persone – ha sottolineato il sindaco – la situazione sta diventando insostenibile. Chiedo quindi un forte intervento da parte degli organi competenti per cercare di porre rimedio a questo assedio. Ne va della sicurezza dei nostri cittadini, non solo dell’ordine e della pulizia della città».
Il primo cittadino conclude ribadendo una proposta già fatta nel corso di un incontro organizzato da Anci con il Commissario straordinario alla peste suina:
«Si dovrebbe dare ai Comuni la possibilità di organizzare squadre per effettuare abbattimenti anche nei centri abitati. Questa è una misura che, a mio avviso, non può più essere evitata, rafforzando le squadre a disposizione della Regione Liguria, che attualmente, a causa del numero dei cinghiali, non riescono più a contenere il fenomeno con i loro interventi.
I loro sforzi sono ormai inefficaci nel limitare il numero di cinghiali. Quindi, o si fa qualcosa che cambi la normativa, permettendo di intraprendere azioni diverse, o si aumenta il numero di persone che, per conto della Regione Liguria, svolgono queste attività, anche nei centri urbani, con costanza, fino a risolvere completamente il problema». ABov