Levanto – Dopo tutta una sfilza di “piccolini” e quel Beccarelli già un po’ più grande, tutti passati dal “vivaio” levantese a quello dello Spezia, la serie di giovani emergenti sfoderati dal Levanto continua persino a livello di Prima squadra.
Sergio Oppecini, 18 anni il Marzo scorso e indole gioviale, metri 1,89 e biancoceleste dai tempi dei Primi calci ha deciso a favore del suo Levanto (a meno di un quarto d’ora dalla conclusione) l’altalenante match in casa del Little James; con uno di quegli inserimenti sotto porta che lui, pur definendosi centrocampista a tutto campo, ammette d’amare tanto. Una segnatura che oltretutto vale ai rivieraschi il primo posto, seppur non da soli, nel Girone B della Promozione ligure.
E se non bastasse aggiungi una buona dose di umiltà…
<Magari quasi nessuno se n’è reso conto – Sergio riconosce – ma sul mio tocco, sulla punizione-cross di Barletta, c’è stata una lieve deviazione d’un difensore che probabilmente ha finito con lo spiazzare del tutto il portiere avversario. Inoltre, sia chiaro che i meriti qui sono di tutta la squadra e nella partita in oggetto il mattatore è stato se mai Righetti, quest’ultimo oramai un veterano e una mezzapunta/attaccante come in questa categoria ce ne sono pochi>.
E’ soltanto l’inizio ?
<Diciamo – egli afferma – che è “semplicemente” l’avvio nel senso che dobbiamo tutti proseguire, con l’umiltà avuta sinora, verso quei 35 punti che sono tassativi. Sul piano personale, sono contentissimo, dopo appena una settimana d’aggregazione alla 1.a squadra non poteva andare meglio. Forse era dai tempi della finale di Coppa Liguria giocata con gli Allievi che non mi sentivo in tal maniera. Felicissimo infine di ritrovarmi in un gruppo di ragazzi che ci credono così>.
Cosa ti ha detto mister Ciuffardi al momento d’entrare pochi minuti prima della rete e successivamente a fine gara ?
<Mi ha un po’ sorpreso – spiega Oppecini – che mi abbia assegnato mansioni lì in mezzo, poiché pensavo di cominciare da esterno, ma poi con Romano al fianco e Daniello alle spalle tutto è andato per il meglio. Al termine mi ha esternato la propria soddisfazione e ha precisato che dovevo ritenermi soddisfatto pure io: cosa peraltro che personalmente sono, eccome, al di là del gol stesso>.