L’Europeo è rinviato, ora il rebus è il calendario. Nessuno vuole rinunciare al proprio format e in questo momento la Serie A (che ha più partite da dover recuperare) è più in difficoltà rispetto ad altri campionati.
Non è un caso, infatti, che la FIGC non abbia voluto commentare i risultati del maxi-vertice UEFA di ieri. Le criticità sono molteplici: soluzioni come final four e playoff non piacciono a nessuno. E i club vorrebbero giocare tutte le partite che restano. Molto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza coronavirus, ovviamente, ma ripartire ad aprile, lo scenario più ottimistico ipotizzato dall’UEFA, sembra quasi impossibile. Per il nostro campionato, così, le date della possible ripartenza sono tre: 2 maggio, 9 maggio e 16 maggio. La prima (ottimistica) consentirebbe di concludere il campionato entro fine giugno, mentre le altre due avrebbero bisogno di sforare a luglio, con deroga per i contratti dei calciatori in scadenza. E questa è una soluzione che la UEFA scoraggia. Da Nyon hanno invitato l’Italia a stilare un calendario più o meno speculare a quello delle altre leghe europee, un puzzle complicatissimo. Oggi nuovo tavolo di lavoro FIGC-Lega Serie A sul tema.