E’ stato emesso dal Centro di competenza per la prevenzione dei danni da ondate di calore un avviso con le raccomandazioni e le misure da seguire alla luce dell’allerta diramata a livello nazionale.
Il bollettino nazionale del ministero della Salute ha infatti disposto per la città di Genova lo stato di allerta arancione per oggi e domani e di allerta rossa per mercoledì 20 luglio per il persistere di condizioni bioclimatiche sfavorevoli.
“Questa situazione obbliga a una stretta sorveglianza clinica dei soggetti ospiti delle strutture socio-sanitarie. Ricordiamo – ha sottolineato Ernesto Palummeri coordinatore del Centro regionale per la prevenzione delle ondate di calore – che la maggior parte degli eventi negativi dovuti al caldo in un ambiente tutelato, come le strutture ospedaliere e gli istituti che erogano assistenza socio-sanitaria, è efficacemente contrastabile predisponendo misure di prevenzione, un attento monitoraggio ed un pronto intervento.
I più importanti interventi di prevenzione all’interno delle strutture di assistenza riguardano:
TEMPERATURA E UMIDITA’ RELATIVA
– E’ raccomandato il monitoraggio di temperatura e umidità dei locali che non devono in nessun caso superare i 24°C e 61% di Umidità relativa, oppure i 25°C e 62% di Umidità relativa (tabella in allegato per i dettagli sulle temperature indicate)
– di conseguenza va regolata la climatizzazione affinchè rimanga all’interno di questi limiti, senza scendere al di sotto dei 24°C. La climatizzazione dovrebbe essere estesa a tutte le aree degenziali o almeno nelle sale di socializzazione e ristoro. Temperature superiori ai limiti indicati portano alla inibizione dell’uso delle palestre riabilitative (che dovrebbero appunto essere dotate di climatizzazione);
– in caso di climatizzazione limitate alle aree di socializzazione e palestre, far trascorre agli ospiti delle strutture almeno 8 ore diurne nelle aree climatizzate;
– Si ricorda infine che per temperature percepite (Humidex) superiori a quelle indicate (vedi tabella in allegato), l’uso del ventilatore può comportare peggioramento dello stato di disidratazione
IDRATAZIONE, ALIMENTAZIONE e ATTIVITA’ FISICA
– L’apporto di acqua deve essere monitorato e regolato a seconda delle condizioni cliniche. In assenza di cardiopatie e nefropatie l’apporto di acqua deve essere tra 1500 e 2000 mL/die;
– Rivedere con il personale i protocolli di intervento riguardanti la disidratazione, i colpi di calore e le ipertermie;
– Particolare attenzione alle persone affette da deterioramento cognitivo sia perché non spesso non avvertono il senso della sete, sia perché spesso in trattamento con antipsicotici che per l’attività anticolinergica riducono la sudorazione provocando ipertermie maligne, attivarsi per promuovere protocolli di intervento alternativo per i disturbi comportamentali che possono essere anche sintomi legati alla disidratazione;
– per lo stesso motivo considerare con attenzione la somministrazione per via generale di farmaci ad attività anticolinergica.
– Il menù deve essere leggero evitando grassi animali e condimenti e preferendo ortaggi, legumi e frutta – Mettere gratuitamente a disposizione dei pazienti acqua da bere.
– L’attività motoria deve avvenire solo in ambiente climatizzato”.