Grande videogiocatore e da sempre fan della saga Call of Duty, Rovazzi, cantante, autore, attore e regista, ha ispirato un personaggio giocabile in “Call of Duty Warzone”
“Morte” il nome dell’operatore a cui ha prestato le sembianze, un ex membro delle forze speciali presentato nel gioco in versione “spaghetti western”.
Milano, 7 settembre 2020 – A partire da oggi, gli utenti di tutto il mondo avranno un operatore in più con cui giocare a “Call of Duty: Modern Warfare” e “Warzone”, sparatutto in prima persona free-to-play ambientato nel mondo di Modern Warfare® che conta più di 75 milioni di giocatori. Morte il suo nome in codice, sarà “interpretato” e doppiato da Fabio Rovazzi, poliedrico artista classe 1991, con trascorsi come cantante, attore e regista, ed una storica passione per Call of Duty.
Il nuovo operatore sarà un ex-soldato delle forze speciali del 1°Reggimento Col-Moschin, ma presenterà caratteristiche molto particolari oltre alle sembianze di Rovazzi: l’ispirazione del suo personaggio, infatti, attinge a piene mani dal genere cinematografico ‘spaghetti western’ che negli anni sessanta e settanta rilanciarono il genere in Italia, grazie ad importantissimi registi capaci di coinvolgere attori di fama internazionale per film rimasti veri e propri cult del genere. Via quindi il classico basco da soldato, sostituito da un cappello da cowboy, un poncho a coprire le spalle, barba incolta ed il classico movimento a ‘giravolta’ della pistola che rotea sull’indice nel momento dell’estrazione dalla fondina.
“Diventare un personaggio di Call of Duty era un timido sogno, che però ho sempre avuto – ha dichiarato Rovazzi – farlo in questo modo, con un personaggio a cui presto le sembianze e la voce, è stato decisamente esaltante”.
Curiosa anche la “storia” di Morte, il personaggio interpretato nel gioco da Rovazzi, che nell’opera di fantasia prende il nome di Sergio Sulla, un ragazzo salernitano con la passione per i film western ed il sogno di diventare un tutore della legge. I suoi desideri si infrangono però contro il suo carattere duro e rabbioso, costringendolo al carcere minorile per aver “energicamente difeso” dei malcapitati dall’attacco di bulli. Interdetta la strada dell’uomo di legge, sceglierà quindi di arruolarsi come volontario nel Col. Moschin, servendo in Iraq e Libia, ma anche la divisa militare sta stretta e quindi la svestirà, a favore di un incarico come operatore sotto copertura, scegliendo appunto Morte come nickname, un tributo alla morte del suo sogno infranto, di diventare un tutore della legge.