Una volta riaperto il canale, è previsto un considerevole afflusso di navi in porto a Genova
Il cargo taiwanese “Ever Given” è lungo 400 metri e largo 59 ed è un portacontainer da “224 mila tonnellate” e si è incagliato martedì 23 marzo 2021 a nord del porto di Suez al km 151
Anche la Capitaneria di Porto di Genova è coinvolta, anche se indirettamente, per le conseguenze del blocco del Canale di Suez.
Lo comunica la stessa Capitaneria con una nota nella quale spiega come anche il porto di Genova anche se “una previsione attendibile, della portata dei ritardi e dei nuovi piani di viaggio delle unità coinvolte, potrà essere concretamente valutata solamente quando il traffico nel Canale sarà ripreso”.
La Capitaneria genovese “ha avviato una fase di confronto con i servizi tecnico-nautici del porto affinché, una volta ripreso il traffico a Suez, gli scali a Genova possano svolgersi senza ulteriori ritardi e nel pieno rispetto della consueta sicurezza delle manovre”.
Durante il tavolo tecnico di coordinamento che viene convocato quotidianamente dall’Autorità marittima, con interlocuzioni tra i militari, i piloti del porto, il personale dei rimorchiatori e ormeggiatori, è stata i considerata la possibilità che, una volta riaperto il Canale, un numero elevato di navi possano raggiungere Genova mettendo sotto pressione la regolare pianificazione degli ingressi in porto.
Per questo motivo “gli uffici amministrativi e il personale operativo della Capitaneria sia i servizi tecnico nautici del porto di Genova sono in stato di pre-allerta e saranno adeguatamente rinforzati per far fronte alle schedule e alle esigenze che gli operatori commerciali rappresenteranno, così da assicurare la massima collaborazione perché i flussi delle merci in porto e verso il Paese possano riprendere regolarmente nel più breve tempo possibile”.