Da quando è stata introdotta in Italia nel 2017 la cannabis legale ha rapidamente guadagnato consensi. Il numero di negozi che la vendono è in costante aumento, così come lo sono le aziende che la producono e confezionano.
Sono varie le fonti che dichiarano che investire in cannabis legale sarà l’affare dei prossimi anni. Si tratta del resto di un mercato oggi fiorente, che è destinato ad aumentare il proprio fatturato e che ha la particolarità di essere ancora del tutto nuovo. Solo lo scorso anno in Italia questo mercato ha creato circa 1.000 nuovi posti di lavoro, dato che sembra in aumento.
Come si produce la cannabis legale.
Si chiama cannabis legale e non è altro che canapa indiana con un basso contenuto di THC, il principio attivo che fa sballare, lo stupefacente presente nell’”erba” illegale. In pratica altro non è che un prodotto di scarto dell’industria della canapa, che fino a qualche anno fa era morta nel nostro Paese. Fortunatamente negli ultimi anni la canapa indiana è stata reintrodotta in varie Regioni, anche grazie ad alcuni contadini intraprendenti. Del resto la canapa indiana è una delle coltivazioni che un tempo spopolavano in Italia; si tratta infatti di uno di quei prodotti che portano diversi vantaggi, coltivabili anche su terreni non propriamente fertilissimi. Quindi, dalla canapa indiana industriale, quella che si coltiva per utilizzarne le fibre, si prelevano le infiorescenze, che hanno un bassissimo, se non nullo, contenuto di THC. Le altre sostanze presenti nella pianta hanno comunque un effetto rilassante, molto blando. In Italia si coltiva anche la cannabis terapeutica; in questo caso è canapa ricca di THC, coltivata sotto stretto controllo da parte del Governo solo da alcune aziende autorizzate.
Che tipo di investimenti.
Visto che si tratta di una nuova coltivazione, stiamo parlando di un prodotto che il contadino ha la certezza di vendere a un caro prezzo all’industria. Quindi, chi ha dei terreni o intende avviare una nuova coltivazione, può valutare l’idea di coltivare canapa indiana industriale, o cannabis per uso terapeutico. Nel secondo caso per farlo sarà necessario richiedere le apposite autorizzazioni e subire controlli periodici. Sono però possibili anche altre tipologie di investimento, ad esempio si può avviare un negozio che commercializzi questo tipo di prodotti. Per altro oggi dalla canapa indiana per uso industriale si producono anche farine, con le quali è possibile dare vita a pasta e a vari prodotti alimentari, sempre “di moda”.
Non solo investimenti diretti.
Non tutti hanno intenzione di avviare una vera e propria attività nel campo della produzione e della vendita della cannabis legale. Volendo è possibile anche investire nelle start up che si occupano di questo nuovo prodotto. Sono già elevati i guadagni di queste realtà e sono destinati ad aumentare nel prossimo futuro. Stiamo parlando di inserire parte del proprio capitale in un settore nuovo, con ottime prospettive. Se si possiede un piccolo capitale ci si può anche dedicare alle speculazioni attraverso i CFD; questo consente anche al piccolo investitore di affacciarsi in questo nuovo settore.