Convocato per venerdì 15 da Regione Liguria, su proposta dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti (Lega), il “Tavolo economico della logistica”, per affrontare “assieme agli enti e le categorie imprenditoriali territoriali, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Autostrade per l’Italia” le conseguenze economiche derivanti dai cantieri che partiranno sulla A7 tra il 18 e il 19 gennaio.
“Come più volte avvenuto lo scorso anno – ha spiegato Benveduti – per le note criticità infrastrutturali sofferte, ci ritroviamo a riconvocare un incontro, che ha l’obiettivo, secondo le nostre competenze, di raccogliere e rappresentare la grave preoccupazione del tessuto economico ligure direttamente ai responsabili (il Mit e Autostrade per l’Italia) dell’ennesimo caos autostradale annunciato.
“Lo ribadisco per essere il più chiaro possibile, in modo che anche il consigliere regionale Armando Sanna (Pd), che è apparso confuso in un recente comunicato, possa ben comprendere.
Il tavolo che convochiamo oggi vuole dare voce unitaria alle nostre imprese, preoccupate dai riflessi economici negativi, che in qualche modo il nostro territorio andrà ancora una volta a subìre.
Fatti drammaticamente reali e non narrative.
Il cantiere dovrebbe sostare, nel tratto compreso in direzione nord tra il chilometro 131 e 900 e il chilometro 131 e 200, per circa quaranta giorni, dalle 6 alle 22. Limitando ad una sola corsia di marcia il traffico.
Non parliamo di manutenzione straordinaria di gallerie o viadotti, ma della sostituzione di un guardrail. Un intervento ordinario che rischia di paralizzare l’intera città e che riverserà una moltitudine di mezzi pesanti anche nella viabilità urbana.
Ci auguriamo che il Mit, responsabile della programmazione, svesta la sudditanza più volte indossata nei riguardi di Autostrade, e difenda una volta per tutte un territorio che, soprattutto negli ultimi anni, si è dimostrato assai fragile dal punto di vista infrastrutturale.
Oltre i problemi nell’immediato ci esponiamo, a fronte di eventuali ritardi sul cronoprogramma, al rischio di presentare le nostre strade ingolfate di mezzi pesanti e privati nel periodo pasquale.
Ci aspettiamo che il ministero batta finalmente un colpo e accolga favorevolmente le nostre richieste di incontro, accantonando una volta per tutte le ‘narrazioni’ tristemente annunciate in passato. Non vorremmo che il nostro invito finisca come la Gronda, disperso nel nulla”.