“Una delle cose che qui in Liguria vengono poste in rilievo è la capacità di intimidazione con conseguente omertà che ne deriva. Tecnicamente, se c’è, questa capacità di intimidazione non viene espressa. Si sta affacciando un concetto di mafia silente che forse ben si attaglia alla criminalità del Nord e della Liguria”.
Lo ha spiegato oggi il capo della Dia in Liguria Sandro Sandulli presentando il bilancio dell’attività della Direzione investigativa antimafia nella nostra regione.
“Non dobbiamo immaginare – ha aggiunto Sandulli – che le associazioni mafiose si muovano nel 2018 con coppola e fucile. Nel Nord c’è soprattutto una ricerca di investimenti e riciclaggio.
Non c’è più bisogno di praticare estorsioni, omicidi e attentati, e se questo avviene non è in maniera sistematica. Nel momento in cui un soggetto si presenta già viene riconosciuto come in grado potenzialmente di intimidire.
Ci sono poi settori dell’imprenditoria in cui si ‘comprende’ l’interlocutore e le sue capacità. Quindi, pur di far soldi e gestire l’appalto si gira lo sguardo e si fa finta di non capire. In questo senso la presenza mafiosa in Liguria va vista come delicata”.