E’ stata sedata solo intorno alle 4.30 della scorsa notte la protesta dei detenuti esplosa ieri nel carcere di Imperia.
La protesta era iniziata nel pomeriggio alle 14.15 ad opera dei detenuti della 2° sezione.
I detenuti della 2° sezione, hanno instaurato una vera e propria rivolta, distruggendo tutto ciò che avevano a portata di mano, addirittura hanno anche incendiato le lenzuola delle proprie camere detentive, al che i residenti vedendo fumo che fuoriusciva dalle grate hanno subito chiamato i soccorsi.
Gli agenti della Polizia penitenziaria sono stati supportati da agenti del carcere che erano fuori servizio e da colleghi provenienti da Genova per evitare un’ulteriore escalation di tensione.
Secondo quanto riferito da un sindacato di Polizia penitenziaria “lo scenario che il personale si e’ trovato di fronte e’ stato praticamente di una vera e propria distruzione”.
Una trentina dei 77 detenuti “hanno preso possesso del secondo piano del penitenziario approfittando del fatto di trovarsi fuori dalle celle, in un momento di convivialita”.
Quando e’ stato il momento di rientrare in cella, sempre secondo il sindacato degli agenti, i detenuti si sono rifiutati e hanno iniziato a sbattere le stoviglie contro ringhiere e inferriate.
Anche il sistema di videosorveglianza sarebbe rimasto danneggiato e, nei momenti piu’ critici della protesta, si sarebbero sviluppati anche tre principi di incendio.
Alla base della protesta ci sarebbe la richiesta da parte dei detenuti di poter effettuare piu’ videochiamate tramite WhatsApp e di essere maggiormente coinvolti in attivita’, anche esterne al penitenziario, nonche’ di conferire piu’ spesso con il direttore.
“La protesta di Imperia puo’ rappresentare la spia di un disagio piu’ ampio – ha sottolineato il sindacato – Imperia e’ un Istituto che merita attenzione da parte dei vertici del Dap, soprattutto in merito alla grave carenza organica di Polizia penitenziaria Per questo i riflettori devono restare accesi, onde evitare violenza e disordini”.
“La situazione – dichiara il segretario regionale Osapp Rocco Roberto Meli è oramai al culmine. Oltre alle ore massacranti a cui sono soggetti i colleghi operanti si aggiungono queste proteste, ad oggi trasformate in una vera e propria rivolta.
Un intervento tempestivo delle istituzioni sarebbe ottimo per prevenire e non curare successivamente, questi episodi di violenza.
Inoltre una lode/encomio sarebbe un giusto premio per tutti gli agenti in servizio e fuori servizio che oggi sono intervenuti senza indugio per evitare il peggio.”