La denuncia del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe
Ancora un’altra aggressione alla Polizia Penitenziaria effettuata da un detenuto ristretto nel carcere di Genova Marassi.
La denuncia arriva, ancora una volta dal Sappe della Liguria per voce del segretario regionale Michele Lorenzo.
“Un episodio grave che non deve essere sottovalutato – spiega Lorenzo. Un detenuto psichiatrico, ricoverato nel centro clinico del carcere genovese, ha sferrato un pugno in pieno viso di un ispettore.”
“E’ impensabile – commenta il SAPPe Liguria – che si continui a negare l’evidenza dello stato di abbandono dell’istituto di Marassi e di tutta la Liguria penitenziaria.
Nell’ultima settimana nella sola Marassi si sono verificati due aggressioni alla polizia Penitenziaria, una rissa tra sud americani e africani, un sequestro di vari telefonini all’interno delle celle e due tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti lanciate al di là del muro di cinta dell’istituto.
Il lancio di oggetti e sostanze stupefacenti è ormai un fatto storico per Marassi ma nessuno ha mai pensato di attivare un serio servizio di vigilanza. Attraverso questi lanci nell’istituto entra di tutto dai telefonini a sostanze stupefacenti ma potrebbe essere un canale per introdurre anche armi.”
“Il carcere di Marassi – stigmatizza il Sappe – conta ben 680 detenuti su 540 posti disponibili e deve accollarsi anche gli arrestati della provincia di Savona, che ricordo non ha ancora il suo carcere. Ma quello che stupisce il segretario del SAPPe apprendere che il direttore è in ferie ed è sostituito telefonicamente dal direttore di Sanremo che dista più di 200 km da Genova. Un istituto di simile portata deve essere garantita la costante presenza della struttura dirigenziale, oggi – e qui la denuncia del SAPPe – a Marassi non vi era nemmeno un comandante titolato alle sue funzioni, praticamente nessun responsabile è presente.”
“Il curriculum degli eventi critici di Marassi richiamano invece ad una maggiore attenzione, ad oggi si sono già verificati 50 colluttazioni, 64 autolesionismi, 69 danneggiamenti, 14 incendi dolosi, 66 ricoveri urgenti in ospedale, 21 telefonini ed 1 coltello rinvenuti nelle celle, purtroppo 2 suicidi ed un decesso naturale e 9 tentati suicidi.
L’attenzione su Marassi deve essere aumentata, sicuramente con più personale, potenziamento del controllo esterno e maggiori controlli per la sicurezza. Il SAPPe non parla di fantascienza ma proposte concrete e facilmente realizzabili se solo ci fosse la buona volontà.”
“L’evento critico – aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe – ripropone la problematica dei detenuti con patologie neuropsichiatriche ancora ospiti nelle strutture penitenziarie. Il Sappe esprime solidarietà ai colleghi di Marassi che sono stati bravissimi a gestire i delicati momenti”.
Capece conclude ricordando che “anche questa grave problematica, ossia la gestione dei soggetti affetti da problemi psichiatrici come quella riferita all’altissima concentrazione di detenuti stranieri nelle carceri italiane, sono state da tempo poste dal Sappe quale materia di confronto e risoluzione negli incontri avuti con i vertici del Ministero della Giustizia e del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Ormai è un bollettino di guerra: servono interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre”.