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Carcere Pontedecimo, sconto di pena e aggressione a Luca Delfino

Problemi nel carcere di Pontedecimo: tre detenuti devastano primo piano
Il carcere di Genova Pontedecimo (foto d'archivio)

Il 40enne Luca Delfino, sta scontando la sua condanna nel carcere di Pontedecimo, per aver ucciso nel 2007 con 42 coltellate l’ex fidanzata Maria Antonietta Multari.

Dai 16 anni e 8 mesi dovranno essere, però, sottratti dieci giorni di detenzione.

Nei giorni scorsi il magistrato di sorveglianza del tribunale di Genova ha, infatti, riconosciuto a Delfino di essere stato detenuto in una cella troppo angusta e sovraffollata.

Delfino, infatti, tramite il suo avvocato Riccardo Lamonaca, ha presentato richiesta per avere un risarcimento in quanto in base alla convenzione europea per i diritti dell’uomo, i detenuti nelle celle devono avere almeno tre metri di spazio, cosa che, secondo il legale, non sarebbe stata rispettata.

I magistrati hanno accolto solo la richiesta riguardante il periodo trascorso nel carcere di Sollicciano, riconoscendo i dieci giorni di sconto sulla pena ed un risarcimento economico simbolico sui cento euro.

Delfino, inoltre, sarebbe stato vittima di una brutta aggressione avvenuta all’interno della sua cella nel carcere di Pontedecimo.

Un episodio su cui è stata aperta un’inchiesta da parte della polizia penitenziaria.

Lunedì scorso Delfino sarebbe stato aggredito da un detenuto marocchino che avrebbre cercato di strangolarlo.

L’episodio è avvenuto nella notte con l’aggressore che si sarebbe avvicinato a Delfino grazie all’apertura delle celle durante il giorno e la notte secondo la recente normativa.

A salvare il genovese sarebbe stato l’intervento degli altri detenuti.

Sembra che all’origine dell’aggressione ci sia il rifiuto di Delfino a versare una sorta di pizzo al detenuto marocchino.