Ancora un’aggressione nelle carceri liguri nei confronti della Polizia Penitenziaria.
A distanza di poco tempo dalla doppia aggressione nel carcerie di Marassi, ecco che a Sanremo si replica con un’altra aggressione nei confronti di un agente.
“L’odierna aggressione avvenuta a Sanremo – spiega Michele Lorenzo del Sappe – ha qualcosa di strano e particolare e spero che la Procura ne approfondisca la dinamica.
L’aggressione è avvenuta questa mattina quando i detenuti facevano rientro dalla loro attività di svago nel campo sportivo dell’istituto.
In quel momento un detenuto siciliano, in carcere per tentato omicidio e lesioni personali, con fine pena del 2024, ha in maniera vile aggredito l’unico agente di servizio colpendolo alle spalle con una scarica di pugni che lo hanno anche raggiunto al volto. Fortunatamente il collega è riuscito a svincolarsi e a raggiungere l’uscita. Non osiamo immaginare cosa sarebbe potuto succedere se i detenuti avrebbero preso in ostaggio il collega o sottratto le chiavi”.
“Non siamo carne da macello – denuncia il sindacalista del Sappe – nessuno fa nulla per impedire le aggressioni sia verbali che fisiche nei confronti della Polizia Penitenziaria di Sanremo e di tutta la Liguria.
E’ impensabile quanto inaudito che nell’era moderna dove spesso si parla di sicurezza con l’obiettivo di migliorarla, nelle carceri la sicurezza è annullata, non esiste l’elettrificazione dei cancelli, non esiste un box di protezione o strumenti anti aggressione”.
Nel carcere di Sanremo – continua il sindacalista – avvengono troppi eventi critici e la polizia penitenziaria è da sola. Il Sappe ligure si appella alle istituzioni governative e politiche; indispensabile rivedere l’organizzazione del carcere di Sanremo, la sicurezza è annullata, è inammissibile che ci sia solo un agente in servizio.
Al collega ferito, condotto per le cure del caso all’ospedale di Imperia, va la nostra considerazione e vicinanza, queste aggressioni devono essere affrontate con idonei strumenti, ad esempio la pistola Taser, più volte richiesta ma la dotazione trova troppe opposizioni di natura politica”.