“C’è un congruo e adeguato numero di personale infermieristico in formazione in Liguria? Altrimenti è necessario aumentarne il numero, anche attingendo dall’estero. Compreso il personale proveniente da Paesi extra UE che diano garanzia di standard formativi almeno pari a quelli del nostro Paese. Per esempio creando specifiche convenzioni tra Unige e altri Atenei di nazioni straniere.
Infatti, dato l’azzeramento delle graduatorie e il fabbisogno manifestato di ulteriori 186 infermieri, Alisa recentemente ha dato mandato alle Asl 1 e Asl 2 di procedere a un nuovo bando, anche perché la necessità di reperire personale infermieristico riguarda pure tutto il comparto delle strutture sociosanitarie.
L’assessore competente, rispondendo alla mia interrogazione, ha spiegato che nell’ambito della rilevazione annuale del fabbisogno formativo la Regione Liguria ha individuato in 700 unità gli accessi alla Facoltà di Infermieristica per l’anno 2023/2024.
Tale numero, ha ribadito l’assessore, può garantire le necessità di infermieri presso i vari Enti liguri del servizio sanitario regionale nel suo complesso (pubblici e privati) nel medio-lungo periodo.
Tuttavia l’Ateneo genovese non è in grado di soddisfare tale fabbisogno. Si può ipotizzare che a seguito delle sessioni di marzo/aprile e di ottobre/novembre, almeno 450 infermieri formati in Liguria saranno disponibili per le esigenze del mercato del lavoro.
Il restante fabbisogno andrebbe soddisfatto mediante lavoratori provenienti da altre regioni, che però non sempre si rivelano in numero sufficiente”.
Lo ha dichiarato il consigliere regionale della Lega e presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale Brunello Brunetto.