Si è svolto questa mattina presso l’Auditorium dei Chiostri di Santa Caterina del Comune di Finale Ligure, a Finalborgo, “Caretta caretta – Chi trova un nido trova un tesoro. La salvaguardia della biodiversità, un’opportunità per la Liguria”, l’incontro informativo e formativo sulla nidificazione di questa specie di tartaruga marina in seguito al ritrovamento, per la prima volta in Liguria, a settembre 2021 sulla spiaggia del Castelletto di Capo San Donato. L’incontro si è svolto anche in streaming su https://youtu.be/G6ytJR1DDzE dove rimane consultabile la registrazione.
Ad aprire l’evento, patrocinato dalla Regione Liguria, il Sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, e l’Ammiraglio Sergio Liardo, Direttore Marittimo della Liguria. L’evento è stato organizzato e coordinato dall’Acquario di Genova che, insieme alla Fondazione Acquario di Genova Onlus, dal 1994 interviene sulle tartarughe marine in difficoltà ed è uno dei centri italiani di recupero per questa specie con autorizzazione del Ministero della Transizione Ecologica e nell’ambito di un protocollo di intesa con la Guardia Costiera della Liguria.
I lavori hanno coinvolto istituzioni ed esperti che hanno approfondito gli aspetti biologici e gestionali della prima nidificazione ligure di tartaruga marina Caretta caretta, avvenuta sul litorale finalese, durante la scorsa stagione balneare. L’incontro, aperto al pubblico, con particolare riferimento ai gestori degli stabilimenti balneari e delle realtà che operano sul litorale, e alle scuole, è stato organizzato allo scopo di offrire un’occasione per prepararsi a possibili ulteriori nidificazioni nei prossimi anni, auspicabilmente già a partire dalla stagione estiva 2022.
Il primo intervento “Le tartarughe marine del Mar Ligure e prima nidificazione a Finale Ligure” a cura di Fulvio Garibaldi (Università di Genova), Nicola Pussini (Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta) e Giulia Calogero (Menkab), si è incentrato sulla biologia, ecologia e minacce la prima nidificazione a Finale Ligure dello scorso settembre di Caretta caretta
A seguire gli interventi degli esperti toscani “Nidificazioni di Caretta caretta in Toscana: monitoraggio, conservazione e ricerca”, a cura di Cecilia Mancusi (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Toscana) e Marco Zuffi (Università di Pisa), e che hanno condiviso l’esperienza sviluppata negli scorsi anni e le buone pratiche nella gestione degli eventi di nidificazione,
In Toscana dal 2013 al 2021 sono stati registrati 23 eventi di nidificazione, per un totale di 2082 uova deposte e 844 piccoli nati, con una percentuale di successo di nascita pari al 46%. ARPAT coordina l’attività di monitoraggio dei nidi per conto della Rete Osservatorio Toscano Biodiversità, istituita da Regione Toscana con L.R. 30/2015, con un’attività di presidio che arriva a essere h24 a partire dal 42° giorno successivo alla deposizione.
La Regione Toscana negli ultimi anni ha lanciato una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta al grande pubblico su come individuare le tracce di una possibile nidificazione sulla sabbia. Grazie all’ esperienza Toscana, in Liguria è possibile oggi impostare un percorso di informazione e sensibilizzazione che riprende e amplifica le loro linee guida.
Il 2021 ha visto nuove nidificazioni anche in Veneto. Franca Baldessin (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Veneto) nel suo intervento “Prime nidificazioni di Caretta caretta in Veneto” ha infatti raccontato l’avvistamento di una tartaruga mentre scavava la buca per deporre, la sorveglianza del nido e la schiusa dei piccoli di tartaruga, e il ritrovamento di un secondo nido, individuato lungo la costa meridionale del Veneto.
Questo evento straordinario dello scorso anno è stato oggetto di lavoro per gli studenti della classe 1G dell’IPSIA Leonardo da Vinci di Finale Ligure, ideatori del logo e della grafica della locandina e dei pannelli che verranno posti lungo il litorale finalese e presso gli stabilimenti balneari della cittadina. Il lavoro dei ragazzi è stato coordinato e supervisionato da Roberta Parodi, Responsabile Servizi Educativi dell’Acquario di Genova insieme alle docenti Eleonora Massaferro, tecniche professionali per i servizi commerciali, Gaia Sechi, laboratorio espressioni grafiche, Milena Paltro, inglese, Martina Mazzeo, scienze della terra.
È seguito l’intervento “Li.Bi.Oss. invio e consultazione dei dati naturalistici Liguri”, a cura di Dario Ottonello (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Liguria) che ha presentato la piattaforma informatica regionale di libera consultazione contenente oltre130.000 record sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario, nazionale e regionale raccolti dai vari soggetti che operano sul territorio ligure.
All’interno della piattaforma. le specie possiedono una serie di caratteristiche (nome scientifico, nome volgare, “specie aliena”, “specie invasiva”, “specie endemica”, ecc.) che ne rendono semplice ed efficace la ricerca e la consultazione da parte di qualsiasi soggetto.
Grazie alla nuova omonima App presentata lo scorso autunno i cittadini possono non solo consultare i dati ma anche inviare direttamente le segnalazioni, attraverso un accreditamento tramite Spid e con percorsi differenziati.
Le segnalazioni subiscono un processo di validazione da parte di esperti del settore e quelle relative alle specie ritenute sensibili sono escluse automaticamente dalla visibilità pubblica per ragioni di tutela.
Conclude l’incontro Laura Castellano (Curatrice del settore Mediterraneo e Rettili dell’Acquario di Genova) con “Un nido è un tesoro, come individuarlo e gestirlo: buone pratiche”. In continuità con quanto messo in atto e fornito dai colleghi toscani, veneti e francesi è stato infatti redatto un Vademecum che illustra come riconoscere e interpretare le tracce delle tartarughe sulle spiagge, come comportarsi in caso di avvistamento di tracce, di esemplari intenti a risalire la spiaggia, scavare la buca o deporre le uova. Le conclusioni hanno anche evidenziato l’importanza del contributo e della partecipazione di ogni cittadino nell’incremento della conoscenza e conservazione di queste meravigliose creature nonché la preziosità di tali eventi non solo per la comunità scientifica ma per il territorio che li ospita che con essi si arricchisce e con lui tutti i suoi abitanti.
Il Vademecum
In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.
Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari.
CHE COSA SI PUO’ FARE SUBITO PER PRESERVARE IL NIDO
Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.
Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.
Individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova.
Spostare lettini e ombrelloni prima dell’arrivo dei turisti e transennare con un perimetro di sicurezza di almeno 3 metri.
Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.
Il primo nido di Caretta caretta in Liguria
A settembre 2021 su una spiaggia del finalese del Castelletto di San Donato sono state individuate tre piccole tartarughe marine, della specie Caretta caretta.
Si è trattato del primo caso di nidificazione di tartaruga marina sulle coste liguri, a conferma della tesi secondo la quale le tartarughe marine stanno ampliando e modificando i loro areali di nidificazione. A partire dal 2013 infatti sulle coste toscane è stata segnalata e monitorata la schiusa di diversi nidi, in una costa che in precedenza non era mai stata oggetto di questi eventi.
La specie Caretta caretta, tipica delle regioni temperate, nidifica nella stagione estiva. Le uova vengono deposte nei primi mesi estivi e le uova schiudono dopo circa 40-60 gg a seconda della temperatura I piccoli al momento della nascita misurano circa 5 cm e pesano in media 10-20 gr.
La femmina raggiunge la maturità sessuale tra i 15 e i 25 anni e si avvicina alla costa solo per deporre le uova in genere nella spiaggia dove è nata In genere le schiuse avvengono di notte, ma può capitare che le piccole tartarughe facciano capolino da sotto la sabbia anche in pieno giorno, come avvenuto in Liguria
Lo spostamento di areale di nidificazione cui si sta assistendo potrebbe essere causato dai cambiamenti climatici, che inducono le tartarughe a spingersi a nidificare a latitudini più alte, ma anche alla maggior presenza di tartarughe marine nel Mediterraneo, grazie all’attività di sensibilizzazione e salvaguardia che da anni viene condotta.
In seguito all’avvistamento della piccola tartaruga nel 2021 sono stati contatti Guardia Costiera e Acquario di Genova, dove presumibilmente poteva trovarsi il nido è stata delimitata l’area che è stata monitorata h24 dai volontari dell’ Associazione Menkab e WWF Savona.