Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige riunitosi in data odierna ha approvato i risultati consolidati preliminari al 31 dicembre 2020. I risultati si riferiscono all’esercizio di 11 mesi della gestione ordinaria iniziata il 1° febbraio 2020 dopo la chiusura dell’Amministrazione Straordinaria, durata 13 mesi.
Il Gruppo ha chiuso i risultati preliminari con una perdita netta di 185,3 milioni. (161,1 milioni ante imposte€). Nell’ultimo trimestre del 2020 si sono consolidate le evidenze di accelerazione dei ricavi con il margine di interesse e l il trend di crescita rilevato nel terzo trimestre (rispettivamente +28,1% e +11,5% rispetto al secondo trimestre).
Il margine di intermediazione (pari a €378,0 milioni), risulta in linea con le previsioni di Piano Strategico 2019-235 elaborato è in crescita, nel quarto trimestre, del 31,6% rispetto al terzo trimestre. La riduzione conseguita sui costi trova conferma nell’andamento delle spese per il personale e delle altre spese amministrative che colgono appieno le previsioni di Piano.
La necessita di contabilizzare poste non ricorrenti ed elementi straordinari, prevalentemente legati a rischi residui degli esercizi precedenti e all’incorporazione dello scenario pandemico, ha avuto impatti in termini di maggiori rettifiche di valore su crediti per circa €40,0 milioni e di ulteriori accantonamenti prudenziali per complessivi €47,0 milioni, non prevedibili a Piano.
In generale nell’ultimo trimestre dell’esercizio si è consolidato lo sviluppo dei volumi dopo l’inversione di tendenza delle attività̀ di raccolta e di impiego rilevata nel terzo trimestre, che si è riflessa in crescite superiori alla media di mercato della raccolta indiretta dei crediti netti verso clientela al netto dei PCT e nel conseguente incremento8 del margine di interesse e delle commissioni nette in costanza di oneri operativi11 in diminuzione.
L’operatività̀ della Banca ha conseguito risultati di eccellenza nell’ambito dei finanziamenti assistiti dalle garanzie statali, con volumi concessi per €2,4 miliardi e nel collocamento dei prodotti di Risparmio Gestito.
Banca Carige ha affrontato la crisi pandemica mantenendo un profilo di rischio estremamente contenuto anche in virtù̀ delle cessioni di credito deteriorato realizzate nel corso degli 11 mesi, con un coverage medio di portafoglio che si attesta al 52,3% , e con un NPE ratio lordo e netto in ulteriore riduzione, rispettivamente pari al 5,1% e al 2,5%; il presidio sul rischio di credito è destinato a migliorare ulteriormente grazie alla già prevista operazione di cessione di parte del portafoglio leasing, di prossima finalizzazione.
A questo si aggiungono i benefici derivanti dai nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato concessi a sostegno del tessuto economico produttivo dei territori di riferimento, che hanno permesso di mettere in sicurezza una quota rilevante del portafoglio crediti: l’80,3% del portafoglio in bonis è assistito da garanzia reale e/o garanzia statale e, della restante parte, l’88% circa si trova in classe di rating medio-alta.
La conclusione dell’azione di derisking e l’erogazione dei finanziamenti garantiti dallo Stato si riflettono anche sul livello di RWA – Risk Weighted Assets che scende a €9,4 miliardi e sugli indicatori di solidità patrimoniale, che si attestano su livelli superiori a quelli regolamentari comprensivi di guidance: il CET1 ratio phased-in sale al 12,8%12. ABov