Confiscati 21,9 milioni di euro
L’ex presidente di Carige Giovanni Berneschi stamane in Tribunale a Milano ha patteggiato 2 anni e 10 mesi di reclusione per le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
Il patteggiamento, che ha riguardato anche altre quattro posizioni, è stato ratificato dal gup Raffaella Mascarino nell’indagine che era passata da Genova a Milano.
Il giudice, che ha accolto i patteggiamenti, ha deciso anche la confisca di 21,9 milioni di euro.
Si è chiusa così l’udienza preliminare per Berneschi e per altri imputati (altri quattro i patteggiamenti e altre posizioni ‘minori’ sono state mandate a processo) sul caso della presunta maxi truffa da 22 milioni di euro ai danni del comparto assicurativo Carige Vita Nuova.
I giudici della Corte di Cassazione, infatti, nell’ottobre del 2019 avevano annullato la sentenza di condanna in appello decretando l’incompetenza territoriale di Genova. Pertanto, gli erano finiti a Milano e si era dovuto ripartire da zero.
Berneschi era stato condannato a otto anni e sette mesi in appello, sentenza poi annullata dalla Suprema Corte e oggi a Milano è arrivato il patteggiamento a due anni e 10 mesi.
Accuse che, comunque, visto l’azzeramento del processo, rischiavano di finire in prescrizione.
Secondo le indagini della Guardia di Finanza, Berneschi e Ferdinando Menconi, ex capo del settore assicurativo (ha patteggiato 2 anni e 6 mesi con pena sospesa), avevano fatto acquistare al ramo assicurativo della banca immobili e quote societarie da imprenditori compiacenti a prezzi gonfiati, tramite perizie artefatte, per reinvestire le plusvalenze all’estero, in Svizzera in particolare, attraverso società ‘schermo’.
La presunta truffa avrebbe fruttato a Berneschi e agli altri imputati circa 22 milioni, ossia sostanzialmente i 21,9 milioni di euro di profitti del ‘raggiro’ che oggi con la sentenza sono stati confiscati.
Nel procedimento, con al centro le accuse di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, riciclaggio e falso, hanno patteggiato anche il commercialista Andrea Vallebuona (a meno di due anni), l’immobiliarista Ernesto Cavallini e l’imprenditore Sandro Calloni (entrambi a due anni).
Altri imputati, infine, sono stati mandati a processo per l’accusa di falso (prima udienza a settembre) che si prescriverà, però, il prossimo 18 novembre.