Carige, primo trimestre 2022: buona redditività operativa. Margine operativo lordo ai migliori livelli dal terzo trimestre 2016 e pari a 20,3 milioni.
Il Consiglio di Amministrazione di banca Carige, riunito oggi 11 maggio 2022, ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2022. Il graduale consolidamento degli effetti del nuovo modello di servizio rilasciato nel 2021; si è rafforzata l’accelerazione dei proventi operativi pari a €112,0 milioni, miglior risultato dal 2018.
Il margine di interesse (€40,0 milioni) cresce del 13,1% nell’anno e del 3,4% rispetto al trimestre precedente, grazie alla riduzione del costo della raccolta. Positivo anche il trend delle commissioni nette, pari a €57,3 milioni, che mostrano un incremento dell’11,8% rispetto ai primi tre mesi del 2021; cioè una sostanziale tenuta rispetto al dato dell’ultimo trimestre nonostante il rallentamento dell’attività di collocamento, dovuto alla instabilità dei mercati.
Francesco Guido, amministratore delegato di banca Carige commenta così i risultati:
«Il Consiglio di Amministrazione esprime soddisfazione per il miglior risultato operativo conseguito dalla Banca dal 2016. I risultati confermano la validità delle strategie a suo tempo impostate per assicurare sia un profilo di rischio molto basso e sostenibile, sia un rilancio commerciale solido, che oggi si riflette su volumi e ricavi in continuo incremento, nonostante alcune misure di rafforzamento non abbiano ancora dispiegato per intero gli effetti previsti. Ringrazio tutto il Personale di Carige per l’impegno e la tenacia e i nostri clienti per la fiducia riconfermata».
Gli oneri operativi proseguono nel consolidato percorso di strutturale ridimensionamento; cioè sia nella componente relativa alle spese per il personale sia in quella relativa alle spese amministrative della gestione corrente.
In presenza di un portafoglio crediti deteriorati verso clientela contenuto, che ha mantenuto elevata la propria qualità, il costo del rischio del credito verso clientela nei tre mesi si è attestato a 42 bps annualizzati 3 (33 bps del 2021), avendo già incorporato l’adeguamento dello scenario di rischio inclusivo degli effetti del conflitto Russo-Ucraino.
La raccolta diretta da privati e imprese si conferma stabile sui livelli di dicembre a 13,4 miliardi; sia nella componente a breve termine (12,5 miliardi), sia in quella a medio/lungo (0,8 miliardi) ma in crescita rispetto ai 12,9 miliardi al 31 marzo dell’esercizio precedente, grazie alla componente a breve, aumentata di 650,0 milioni (+5,5% annuo).
Il risparmio gestito si assesta a 11,9 miliardi (12,1 miliardi a dicembre e €11,5 miliardi a marzo 2021); con la dinamica trimestrale che, in linea con l’andamento di tutto il settore, risulta influenzata da una minore propensione al rischio degli investitori e da un effetto mercato negativo. ABov