L’istituto di credito ligure chiede e fa pressione agli azionisti a delegare la banca per approvare le proposte dei commissari, all’assemblea del 20 settembre. La famiglia Malacalza, che ha il 27,5% delle azioni non ha rilasciato dichiarazioni sulle intenzioni di voto.
Il finanziere Gabriele Volpi, socio con il 9% intende partecipare votando a favore della ricapitalizzazione, per il bene della banca e della città di Genova, si legge tra le righe di varie fonti. Sga possiede il 1,2% delle azioni ed è coinvolta nel riassetto per l’offerta vincolante da 3,1 miliardi sui crediti deteriorati Carige perciò favorevole alla capitalizzazione.
L’incognita sulla capitalizzazione è il voto della famiglia Malacalza: se il loro voto è negativo, il gruppo degli azionisti favorevoli alla capitalizzazione deve essere più del 45% del capitale per varare l’aumento di capitale di 700 mln. Questo sarebbe un traguardo difficile ma non raggiungibile.
La sollecitazione di deleghe di voto della Carige potrebbe essere utile, anche perché attraverso le proprie filiali, l’istituto può chiedere le deleghe ai clienti che sono anche azionisti. In queste settimane anche la classe politica ligure ha confermato il valore strategico di un istituto di credito locale, auspicando un dialogo proficuo tra tutti gli azionisti compreso i commissari.
Il proxy advisor Glass Lewis, tra i principali consulenti dei fondi di investimento nelle votazioni delle assemblee di società quotate, ha invitato gli azionisti di Carige a sostenere l’aumento, dello stesso parere è Iss che ha espresso parere favorevole.
«Le condizioni della banca sono gravi e non ci sono concrete alternative ̶ ha dichiarato Glass Lewis ̶ riteniamo che ci sia poco da guadagnare nel rigettare il piano dei commissari, la cui approvazione viene considerata nel miglior interesse degli azionisti».ABov