Per la direzione di Hartmut Haenchen,in programma l’Ouverture di Fidelio e le Sinfonie IV e V
Il primo di tre concerti sinfonici dedicati al Genio di Bonn tra gennaio e giugno 2022, giovedì 24 febbraio alle ore 20.00, vede il direttore tedesco Hartmut Haenchen sul podio dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice per dar vita alla prima parte di un progetto musicale suddiviso in due appuntamenti. Domani sera, è prevista l’esecuzione dell’Ouverture op. 72 b in mi maggiore dall’opera Fidelio e delle Sinfonie n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 e n. 5 in do minore op. 67, mentre venerdì 22 aprile alle ore 20.00, con la partecipazione del coro con l’orchestra del Teatro, sono in programma la cantata Meeresstille und glückliche Fahrt op. 112 e la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica, oltre alla Messa in sol maggiore per soli, coro e orchestra D167 di Franz Schubert. Il Ciclo Beethoven prevede inoltre, nella stagione in corso, un terzo appuntamento, a chiusura del cartellone Concerti del Teatro, giovedì 19 maggio, diretto da Speranza Scappucci.
La storia della sofferta composizione e ricezione pubblica di Fidelio, unica opera lirica completa composta da Ludwig van Beethoven, della Terza e della Quarta sinfonia collegano, in un unico lampo ramificato, i corsi e ricorsi che si alternano nell’ascesa del compositore tedesco. La nascita di Fidelio va fatta risalire agli anni della commissione del Vestas Feuer da parte di Emanuel Schikaneder ( celebre librettista del Flauto Magico mozartiano) per il Theater an der Wien; contratto annullato sul nascere dell’opera dal sopraggiungere di una nuova direzione del Teatro, che lasciò Beethoven libero di cimentarsi con un libretto a lui assai più congeniale, quello di Léonore ou L’amour conjugal di Jean-Nicolas Bouillly.
Dopo la prima rappresentazione dell’opera a metà del 1805, Beethoven fu costretto dalla censura a modificarne il testo che prese il titolo di Leonora).
Tra la fine del 1805 l’opera fu radicalmente rielaborata, passando dalla sua struttura originaria in tre atti all’attuale due, per poi subire una nuova rielaborazione nel 1814, su libretto di G. F. Treitschke.
Sarà però l’Ouverture a subire il maggior numero di evoluzioni per arrivare ad assumere la sua quarta, definitiva e più snella forma quell’anno, trasportata dalla tonalità originaria di do a mi maggiore, da cui deriva la luminosità che costituisce il suo carattere preminente.
Tra il 1804 e il 1808, venivano inoltre alla luce le Sinfonie n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 e n. 5 in do minore, op. 67 che presentano, così come già l’Eroica, una caratterizzazione espressiva unitaria, organica sia sul piano formale sia sul piano espressivo, compattezza, coerenza e personalità distintive. Così come la Terza, la Quinta sinfonia presenta un carattere di possente drammaticità ma, al contrario di quella, si sviluppa integralmente a partire da un nucleo generatore, la cui elaborazione continua lungo l’intera opera costituisce un vero e proprio avvenimento nella storia musicale.
La lunga gestazione di questo capolavoro dedicato al Principe Lobkowitz (assieme ai principi Lichnowsky e Kinsky, principale mecenate di Beethoven all’epoca), la cui prima esecuzione pubblica si fece attendere fino al 1808, non impedì al compositore non solo di portare a termine negli stessi anni il Quarto Concerto per pianoforte, il Concerto per violino, oltre alle prime due versioni di Fidelio, ma anche di scrivere un’intera altra sinfonia, la Quarta, e di abbozzarne un’altra ancora per grandi linee, la Pastorale.
La Sinfonia op. 60 nacque dalla contingenza dell’incontro con un nuovo committente, il conte Franz von Oppersdorf, propiziato da Lobkowitz.
“’D’una dolcezza celeste” commentò Berlioz, in netto contrasto sia con la Quinta sia con la Terza, e vibrante di poesia, la Quarta sinfonica rappresenta un momento di distensione e di idillio. Qui Beethoven gioca con le forme e le aspettative dei suoi ascoltatori, consegnando tra gli altri un secondo movimento, Adagio, che lo stesso Berlioz, critico riguardo ad altri aspetti della composizione, non esitò a paragonare al toccante episodio della Francesca da Rimini nella Commedia dantesca.
In considerazione del rinvio dei primi due concerti della Stagione Concerti gennaio-giugno 2022 (dell’8 e del 13 gennaio 2022), e i prezzi dell’abbonamento Concerti Turno Unico S sono stati riparametrati ai rimanenti 5 concerti, dando origine ad un abbonamento Concerti Turno Unico S Ter febbraio-giugno 2022, di cui il concerto del 31 marzo sarà il primo appuntamento.
La tabella dei prezzi degli abbonamenti riparametrati è consultabile sul sito del Teatro Carlo Felice alla sezione BIGLIETTI. I possessori dei biglietti dei concerti dell’8 e del 13 gennaio 2022 che non abbiano chiesto il rimborso entro 5 giorni lavorativi da ciascun evento possono mantenere tali titoli di accesso per la nuova data di programmazione dell’evento. Gli abbonati ai Concerti Turno Unico S (9 concerti), nella stessa circostanza, potranno usufruire del proprio abbonamento. Le nuove date dei due concerti saranno comunicate successivamente, in biglietteria, sul sito, sui social del Teatro e a mezzo stampa. ELI/P.
CICLO BEETHOVEN – I
Programma:
Ludwig van Beethoven
Fidelio: Ouverture op. 72b, in mi maggiore (1814)
Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60 (1806-1807)
Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 (1807-1808)
Maestro concertatore e direttore Harmut Haenchen, Orchestra del Teatro Carlo Felice.