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Carlo Felice, magnifico ritorno del corpo di ballo della Scala

Carlo Felice, magnifico ritorno del corpo di ballo della Scala
Carlo Felice, magnifico ritorno del corpo di ballo della Scala

A vent’anni dalla sua ultima esbizione a Genova domenica sera è tornato al Carlo Felice il prestigioso  Corpo di Ballo della Scala, nell’ambito del Nervi Music Ballet Festival 2024. Lo spettacolo, in un teatro affollatissimo ed entusiasta, con lo staff del Teatro milanese al completo, ha soddisfatto e superato le aspettative ed è stato  applaudito a lungo. 

Si dice, tra gli appassionati, che una volta nella vita alla Scala devi andarci, ed è proprio vero.

Manuel Legris, direttore del Corpo di Ballo dal 2020, ha offerto un insieme di felici  panoramiche  di stili, di coreografi e di accompagnamenti musicali diversi, presentato alla Scala nel febbraio e per la prima volta in trasferta.  I primi ballerini ed i solisti sono stati impegnati in un programma che abbracciava la sensibilità del Novecento e la creatività contemporanea, firmato Roland Petit, William Forsythe, Garret Smith, Sol Leòn e Paul Lightfoot, Mauro Bigonzetti e lo stesso Legris.

La performance dei ballerini è stata degna delle attese, superlativa, pressochè sovrumana. Un magnifico esempio di come il talento e l’esercizio costante riescano, dal punto di vista tecnico, a sfiorare l’impossibile. Dal punto di vista artistico l’esibizione è stata ancora una  contaminatio tra il classico e quell’apprezzabile gusto moderno che tende alla danza “recitata”, per cui le emozioni sono espresse in maniera più incisiva e concitata, dove la voglia di vivere si esprime e si libera in tutta la sua pienezza. Stupore per le perfette  spaccate verso il cielo ( ma anche per le più classiche ).  Figure non facili da eseguirsi  per il veloce coordinamento richiesto sia in coppia che tra più elementi danzanti. Da ammirare  la grazia dei ballerini nel variare le posizioni degli inchini di ringraziamento agli applausi del pubblico.  

La coreografia iniziale, REVEAL, di Garret Smith, per otto uomini e quattro donne è centrata sulla dualità  nelle sue differenti forme, maschile e femminile: un classico e contemporaneo che mostra le parti nascoste di entrambi i lati e si sviluppa tra due delle composizioni di Philip Glass.   

Sulle note dell’ouverture da La Gazza Ladra di Rossini  si sviluppa l’energia di SKEW -WHIFF (Fuori equilibrio) che i coreografi Sol Leon e Paul Lightfoot hanno costruito  con una divertente  gestualità e sperimentazione sul movimento: bravissimi  Maria Celeste Losa, Navrin Turnbull, Darius Gramada e Gabriele Fornaciari. Dopo l’intervallo un omaggio a Roland Petit e alla sua interpretazione  della terza scena dal primo atto de Il PIPISTRELLO di Johann Strauss junior: unagiovane sposa borghese alle prese con un marito frivolo da domare chiede aiuto ad un amico di famiglia.

La successiva CANTATA, coreografia di Mauro Bigonzetti, musiche di Amerigo Ciervo, è un  pas de deux con una gestualità passionale e drammatica: bravissimi Antonella Albano e Gioacchino Starace. Altro passo a due, DONIZETTI PAS DE DEUX, fresco e brioso  con Alice Mariani e Nicola Del Freo. La bella serata si è chiusa con  estratti da BLAKE WORKS, bel lavoro di William Forsythe su musiche di James Blake, un progetto di esplorazione iniziato sette anni prima e destinato ai ballerini scaligeri. ELISA PRATO