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Carlo Felice: Mozart l’italiano incontra Stradella e Scarlatti

Carlo Felice: Mozart “l'italiano" incontra Stradella e Scarlatti
Il maestro Andrea De Carlo

Al Teatro Carlo Felice – I Foyer Mercoledì 9 marzo 2022, ore 20.00 

Prosegue il ciclo sinfonico Mozart l’italiano, mercoledì 9 marzo 2022 alle ore 20.00 al Teatro Carlo Felice di Genova (I Foyer), con il concerto dell’Orchestra del Teatro Carlo Felice diretta da Andrea De Carlo.

Il programma accosta le Sinfonie n. 17 in sol maggiore, KV 129 e n. 29 in la maggiore KV 201 di Wolfgang Amadeus Mozart ai Concerti grossi n. 4 in la minore e n. 5 in re minore di Alessandro Scarlatti.

Oltre che alla Sinfonia introduttiva de La forza delle stelle di Alessandro Stradella, continuando l’indagine sugli aspetti di “italianità” insiti nell’opera e nella vicenda mozartiana, che sarà condotta sull’arco di più stagioni concertistiche attraverso l’esecuzione integrale delle sinfonie di  Mozart. In relazione con brani di compositori italiani preclassici e contemporanei allo stesso (quali anche Antonio Vivaldi, Giovanni Battista Sammartini, Gaetano Pugnani), nella lettura di direttori d’orchestra specializzati in tali repertori e con organici di dimensioni originarie.

La carica innovativa di Alessandro Stradella (Nepi, 1639 – Genova, 1682) si esprime  in ambito strumentale e vocale. La  capacità di abbracciare ogni genere barocco, vocale e strumentale, l’uso precoce della modulazione nel linguaggio della tonalità, relativamente nuovo per la sua epoca, l’innovazione nelle prassi armoniche e nei ritmi, la spigliatezza nella conformazione degli organici, in base ad esigenze sia musicali sia teatrali, sono  premesse necessarie agli sviluppi musicali del secolo successivo che Mozart, cresciuto alla scuola di Padre Giambattista Martini e frequentatore delle maggiori piazze musicali italiane sino al 1771, non poteva ignorare.

In ambito operistico, di Stradella è profondamente moderna e anticipatrice l’adesione profonda della sua musica vocale al significato del dramma e del testo poetico: tanto emerge dalla serenata Il Damone, ovvero La forza delle stelle, dissertazione in musica a più voci sul tema dell’amore, composta a Roma attorno agli anni 70 del diciassettesimo secolo su testo del poeta Sebastiano Baldini e ispirata al ciclo pittorico Allegoria D’Amore del Veronese, allora di proprietà della committente di Stradella, la Regina Cristina di Svezia, di stanza a Roma.

La riscoperta della musica strumentale di Alessandro Scarlatti (Palermo, 1660 – Napoli, 1725), padre del forse più celebre Domenico ed autore di un vastissimo catalogo, tutt’oggi in corso, rivela l’esistenza di una produzione strumentale relativamente esigua, ma che per la qualità della scrittura poco ha da invidiare a quella dei migliori musicisti del tempo.

Più di ogni altro suo contemporaneo si ritiene che Scarlatti abbia contribuito alla formazione di quel linguaggio agile e vario, ricco di risorse contrappuntistiche da un lato, armonistiche e melodiche dall’altro, che da ultimo si risolverà nello stile mozartiano.

I concerti grossi n. 4 in la minore e n. 5 in re minore stupiscono in particolare per i loro serrati allegri e incantati larghi: allo stesso modo degli altri quattro Concerti Grossi che costituiscono la raccolta di sei composizioni per archi, collocabili nei primi due decenni del diciottesimo secolo e delle Sinfonie per Concerto grosso coeve, portano il marchio dello stile del  contemporaneo Arcangelo Corelli, che a sua volta pose basi imprescindibili agli sviluppi sinfonico-concertistici seriori.

La plasticità e la fluidità delle evoluzioni formali in atto in ambito musicale tra Sei e Settecento si condensa nell’evoluzione dello stile sinfonico del giovane Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo 1756 – Vienna 1791), com’è osservabile anche dall’excursus che conduce dalla Sinfonia n. 17 terminata nel 1772, a pochi mesi dal rientro di Mozart a Salisburgo dall’Italia, fresco del suo incontro con Sammartini, e la n. 29, del 1774, che con il suo bitematismo dal carattere dialettico, la solida costruzione e i raffinati impasti timbrici, ispirati all’insegnamento di Franz Joseph Haydn, assurge  a testimonianza dell’affrancamento di Mozart, in ambito sinfonico, dalla lezione italiana. ELI/P.

Programma

Alessandro Stradella

La forza delle stelle: Sinfonia

Alessandro Scarlatti 

Concerto grosso n. 4 in la minore
Concerto grosso n. 5 in re minore

Wolfgang Amadeus Mozart 

Sinfonia n. 17 in sol maggiore KV 129
Allegro, Andante, Allegro

Sinfonia n. 29 in la maggiore KV 201
Allegro moderato, Andante, Minuetto e Trio, Allegro con spirito

Maestro concertatore e direttore Andrea De Carlo, Orchestra del Teatro Carlo Felice