Hartmut Haenchen sarà alla direzione dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice domenica 31 dicembre, alle ore 17.00, per l’ultimo appuntamento del 2023: il concerto sinfonico Brahms e Haydn.
In programma la Serenata n. 2 in la maggiore e le Variazioni in si bemolle maggiore op. 56a di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 95 in do minore di Franz Joseph Haydn.
La Serenata n. 2 di Brahms venne composta a Detmold tra il 1858 e il 1859; il compositore aveva allora dato prova del suo talento soprattutto in ambito pianistico e cameristico, ma non ancora nella scrittura per orchestra (avrebbe composto la sua prima sinfonia solo diversi anni più tardi, nel 1876).
La serenata era il genere più adatto per i primi approcci alla scrittura sinfonica, per la quale il modello principale di Brahms fu Mozart. Nella Serenata n. 2 – strutturata in cinque movimenti anziché sei (Allegro moderato – Adagio non troppo – Scherzo – Minuetto – Trio) – si colgono riferimenti vari, tra cui anche Schubert. La prima esecuzione si tenne nel 1860 ad Amburgo.
Con le Variazioni su un tema di Haydn, del 1873, Brahms compie un ulteriore passo verso un sinfonismo composito, si tratta infatti della prima composizione di ampio respiro per orchestra.
Il tema di riferimento era un corale di marcia che lo stesso Haydn utilizzò in un Divertimento per fiati, particolarmente adatto allo sviluppo e alla variazione per l’andamento chiaro e lineare del basso.
Brahms compose otto variazioni sul tema alternando abbellimenti e ornamenti melodici, passaggi dal maggiore al minore, varianti ritmiche, fino all’enfasi del Finale, con un intenso episodio fugato.
Sin dalla prima esecuzione, diretta da Brahms il 2 novembre 1873, le Variazioni vennero accolte con grande entusiasmo.
La Sinfonia n. 95 di Haydn risale al periodo londinese, sul finire del ‘700, quando il compositore pubblicò le sue ultime dodici sinfonie, anello di congiunzione tra il sinfonismo classico di Mozart e quello di Beethoven.
Queste ultime sinfonie si distinguono per una maggiore caratterizzazione dei quattro movimenti, riconoscibili come parte dell’unità-sinfonia ma più definiti nella propria specificità. La Sinfonia n. 95, in quattro tempi (Allegro – Andante – Scherzo e Trio – Finale), ha inoltre la peculiarità di non iniziare con un’introduzione lenta, bensì con un attacco in medias res.
Hartmut Haenchen occupa un primissimo posto nella vita musicale internazionale.
Nato nel 1943 a Dresda,ex Germania dell’Est, ha consolidato le sue esperienze musicali non soltanto con le orchestre della DDR ma, malgrado le restrizioni del regime, anche con celebri orchestre occidentali, compresa l’orchestra dei Berliner Philharmoniker e del Concertgebouw.
Nel 1986 ottiene l’incarico di direttore musicale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Netherlands Opera. Particolarmente apprezzato per le sue interpretazioni di Strauss, Wagner e Mahler, collabora con le migliori orchestre di tutto il mondo.
E’ autore di vari testi musicali, tra cui fondamentali contributi saggistici su Wagner e Mahler. Nel 2008 gli è stata conferita la Croce Federale al Merito della Repubblica tedesca, nel 2017 è nominato Direttore dell’anno dal prestigioso periodico Opernwelt e nel 2018 ha ricevuto a Leipzig il Premio Richard Wagner.
«Per il concerto di fine anno – dichiara il Sovrintendente – l’Opera Carlo Felice ha invitato un grande direttore internazionale come Hartmut Haenchen alla guida dell’orchestra, in un programma di rara bellezza.
Si chiude nel migliore dei modi un anno costellato di enormi soddisfazioni e successi per il Teatro, grazie al contributo di tutti i lavoratori e di un meraviglioso pubblico. ELI/P.