Il messaggio di ieri di Beppe Grillo sul carro funebre è stato breve e rappresenta l’inizio delle ostilità. Non è ancora entrato in battaglia. Il fondatore del M5S ha fatto capire bene che il Movimento in cui credeva è morto.
Questo non significa che da queste ceneri non possa nascere qualcosa di diverso perché “l’humus al suo interno è compostabile”.
Grillo non fa quindi morire la speranza, ma fa sapere che ci può essere “un oltre”.
Come alcuni credono nella vita eterna dopo la morte, può esserci “un oltre” anche per il Movimento.
Questo è il messaggio che voleva mandare.
Grillo non è intervenuto su questioni più tecniche. Ha detto che votare o non votare è lo stesso, tanto il risultato è scontato.
Tutto sta condensato nell’immagine del carro funebre. Significa che l’esperienza è finita.
Ha fatto capire che di fatto non è mai stato davvero il “Garante” visto che inviava messaggi e proposte a Giuseppe Conte, che lui non calcolava nemmeno.
Dal video traspare delusione e amarezza. La delusione e l’amarezza per il comportamento di una persona a cui ha ceduto le chiavi di casa e che ora lo sta sbattendo fuori.
Tutto sommato, però, la conclusione è che presto potrebbe esserci qualcosa di diverso.
Nelle scorse settimane Grillo aveva già spiegato che il M5S è “compostabile” e lo ha ribadito ieri.
Io credo che siamo arrivati all’inizio della battaglia e che questa sia la dichiarazione di guerra. Non penso che tutto finisca con il carro funebre.
Quel simbolo non sta ad indicare che rinuncerà alla richiesta di rivotare, né che non metterà in discussione lo statuto, come forse sperava Conte, sta invece ad indicare che non lascerà disperdere il patrimonio costruito con Gianroberto Casaleggio. Se seguiranno cause legali, lo si vedrà in seguito.
Di sicuro Grillo andrà avanti. Come? Tutto è possibile. Prof. Paolo Becchi