“Garassino fascista sei il secondo della lista”. E’ la scritta minacciosa comparsa oggi su un muro di un vicolo del Centro storico di Genova (presso salita San Siro) contro l’assessore leghista che nei giorni scorsi, alla vigilia del corteo del 30 giugno, aveva definito “zecche” i vandali antifascisti che avevano imbrattato i muri della città (v. articoli precedenti).
Si tratta di uno stile di scrittura usato negli anni di piombo dalle Brigate Rosse, che a Genova trovarono terreno fertile e supporto.
“La democrazia di certi personaggi – ha commentato su Fb l’assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino – minacce di morte a me e al nostro ministro e capitano Matteo Salvini. Noi andiamo avanti senza paura le brigate rosse sono state sconfitte prima dallo stato e poi dalla storia proprio da quelle masse popolari che ora sono con noi”.
La risposta video dell’assessore Garassino
“Esprimiamo – ha dichiarato stamane il segretario provinciale e consigliere comunale del Pd Alberto Pandolfo – una forte e netta condanna verso gli autori delle gravi minacce rivolte all’assessore comunale, Stefano Garassino, a cui va la nostra solidarietà.
La scritta contro Garassino, comparsa su un palazzo nel centro storico, è un gesto vigliacco su cui ci auguriamo venga al più presto fatta chiarezza da parte delle autorità competenti e si arrivi a punirne gli autori.
Non condividiamo molti aspetti della politica della Lega e dell’assessore Garassino, ma ribadiamo ancora una volta che il confronto e la dialettica politica devono essere portati avanti all’interno di un quadro di rispetto reciproco e nell’ambito istituzionale, lontano da ogni forma di vandalismo e violenza. Questo significa essere coerenti rispetto ai valori democratici, che fanno parte dell’identità del Partito Democratico”.
“Esprimo a nome di tutto il gruppo consiliare della Lega – ha aggiunto la capogruppo comunale del Carroccio Lorella Fontana – la nostra piena solidarietà all’assessore Stefano Garassino, continuo bersaglio di insulti e di minacce pesanti.
Le scritte comparse su un palazzo del centro storico rappresentano un gesto vigliacco e incivile, a opera di balordi, che evidentemente non accettano l’ottimo operato svolto dal nostro assessore comunale.
Siamo certi che presto le Forze dell’Ordine riusciranno a trovare i colpevoli di queste minacce, per punire e dare un segnale forte a tutti coloro che, credendosi intoccabili, imbrattano i muri con scritte ingiuriose. Da parte nostra difenderemo sempre, indipendentemente dal colore politico, chiunque venga reso oggetto di insulti e attacchi così intimidatori”.