“CasaPound non ha attaccato, ma difeso la propria sede”.
E’ il titolo del post pubblicato oggi pomeriggio dai responsabili genovesi di CasaPound su Facebook. Ieri gli estremisti di Genova Antifascista avevano denunciato su Fb di essere stati aggrediti dai militanti del movimento di destra, con uno di loro addirittura accoltellato, mentre venerdì sera attaccavano dei manifesti vicino alla sede dei “fasci” in via Montevideo.
Un’informazione data per vera, anche se non confermata dalla polizia.
In sostanza, secondo alcuni sarebbe stata una violenta reazione alla provocazione dei “compagni” che avevano accusato dell’accoltellamento e dell’aggressione, a questo punto ingiustamente, quelli di CasaPound.
Sul caso, infatti, indagano gli investigatori della Digos, che stanno vagliando i filmati delle telecamere e hanno raccolto le varie testimonianze identificando alcuni dei protagonisti dell’alterco tra le contrapposte fazioni.
Dopo avere pubblicato quello di Genova Antifascista, ecco quindi il testo integrale della versione sui fatti di CasaPound.
“Rispetto al recente comunicato – ha spiegato CasaPound – emesso dalla sedicente ‘Genova Antifascista’ e acriticamente diffuso da alcuni media dopo essere stato pubblicato da una giornalista dichiaratamente vicina ai Centri Sociali genovesi, CasaPound Genova smentisce che i suoi militanti abbiano ferito con coltello un sedicente ‘compagno’.
Dichiara altresì come dopo una lunga serie di danneggiamenti alla propria sede da parte degli antagonisti, tutti ripresi dai video delle telecamere di sicurezza, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio, un numeroso nucleo di antifascisti dopo aver provocatoriamente affisso manifesti infanganti le attività di CPI a favore degli italiani si schierava aggressivamente tra piazza Tommaseo e via Montevideo, minacciando alcune ragazze militanti e simpatizzanti di CPI astanti nei pressi della sede.
I pochi militanti presenti si schieravano quindi a difesa, respingendo gli antagonisti che si dileguavano prontamente nella notte”.