“Dopo la bocciatura del Governo, ora è arrivato anche lo stop da parte della Corte costituzionale. La legge regionale sull’edilizia popolare firmata da Toti e Scajola è ‘incostituzionale per irragionevolezza e mancanza di proporzionalità’. E ancora una volta ci ritroviamo, a distanza di un anno, a dire: l’avevamo detto. Un copione a cui ormai i liguri sono tristemente abituati”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionale del M5S, a seguito della bocciatura della Consulta sulla legge regionale ligure che prevedeva il “paletto” dei 10 anni di residenza per poter accedere alle case popolari di Arte (v. articolo precedente).
“Esattamente un anno fa, nel maggio 2017 – hanno aggiunto i pentastellati – avevamo provato in tutti i modi in aula a mettere in guardia la Giunta da quella che sarebbe stata una prevedibile, quanto inevitabile, impugnazione nei confronti di un provvedimento che, peraltro, non ha fornito nessuna risposta al disagio socio-economico dei cittadini liguri.
Nonostante qualche miglioramento al testo ci sia stato, grazie al pressing del MoVimento 5 Stelle un anno fa in Consiglio regionale, l’impianto complessivo della legge era e resta profondamente sbagliato e incostituzionale. Lo avevamo fatto presente anche in relazione di minoranza e ribadito in fase di discussione, ricordando il caso analogo della valle d’Aosta. Ma non c’è stato nulla da fare.
Dispiace che ancora una volta la Liguria balzi alle cronache non per il rilancio dell’occupazione, per il risanamento dei conti o per risposte concrete alla piaga della povertà ma per l’impugnazione di un provvedimento. Non è così, a colpi di impugnazioni, che si risolvono i problemi dei liguri, semmai con azioni concrete e all’interno dei recinti legislativi e costituzionali del nostro paese. Altrimenti si lancia solo fumo negli occhi ai cittadini liguri”.