
Governatore ligure Marco Bucci attacca la minoranza di sinistra: “Le frottole hanno le gambe corte”
Niente ordine del giorno unitario stamane in consiglio regionale sul caso Cgil-Salis ossia della finta aggressione “di stampo fascista” a Sestri Ponente, denunciata lo scorso 15 aprile da un sindacalista della Cgil, poi indagato per simulazione di reato, e della piazza chiamata a raccolta dalla candidata sindaca del centrosinistra Silvia Salis e dallo Stato maggiore del Pd, senza verificare prima i presunti fatti.
Maggioranza e opposizione non hanno trovato un accordo per discutere oggi un documento che potesse essere firmato e condiviso da tutti, dopo che proprio martedì 15 aprile, a poche ore dalla denuncia della presunta aggressione al sindacalista Cgil, su impulso dell’opposizione e dopo una lunga concertazione, l’Assemblea legislativa della Liguria aveva votato all’unanimità un ordine del giorno in cui venivano impegnati il presidente e la giunta regionale “a condannare fermamente l’aggressione subita dal rappresentante della Cgil e a esprimere a quest’ultimo solidarietà per l’evento occorso”.
Accertato, grazie alle indagini della Digos e alla testimonianza dello stesso sindacalista davanti al pm, che l’aggressione “di stampo fascista” non è mai avvenuta, stamattina a inizio seduta la maggioranza di centrodestra hanno annunciato la presentazione di quattro ordini del giorno “fuori sacco” per prendere le distanze dall’accaduto, e un documento è stato annunciato anche dall’opposizione di centrosinistra.
Ma l’accordo su un documento condiviso, da poter sottoscrivere e votare all’unanimità, non si è trovato e le minoranze di centrosinistra non hanno chiesto neppure scusa.
Sono così rimasti due ordini del giorno distinti, uno di maggioranza e uno di minoranza, che entreranno nell’ordinaria programmazione dei lavori e verranno discussi nel corso di una prossima seduta consiliare.
“Mi dispiace parecchio che non ci sia stato un ordine del giorno unanime anche questa volta – ha commentato il governatore Bucci – sarebbe stato bello se qualcuno avesse chiesto scusa e avesse ammesso di essersi sbagliato.
Ci asteniamo da qualsiasi giudizio operativo, aspettando la magistratura. Chiediamo che ci sia un ravvedimento, la dissociazione da parte di tutte le forze politiche.
Forze politiche, candidati alle elezioni e tutto il ‘circo’ che c’è attorno devono rendersi conto che non ci si può comportare in questo modo.
I cittadini hanno diritto alla verità e noi siamo impegnati a dargliela.
Il clima che si è creato è colpa del modo di raccontare le cose che non rappresenta la realtà dei fatti.
Se raccontiamo frottole in aula, non possiamo lamentarci se poi qualcuno lo fa in città. Le frottole hanno sempre le gambe corte e prima o poi vengono fuori”.