“Noi non vogliamo accedere alla Cig o ad altri ammortizzatori sociali, Noi vogliamo i nostri soldi ovvero quelli della commercialista Cristilli. Vogliamo i nostri denari per poter salvare le nostre attività e essere d’esempio per la nazione, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria per la pandemia da coronavirus”.
E’ l’invocazione di aiuto di un gruppo di commercianti e imprenditori genovesi, i quali si definiscono ‘Cittadini per lo Stato’, che si trovano a combattere una battaglia con il Fisco perché pretende il pagamento di tasse per gli anni dal 2008 al 2013.
Si tratta di tasse che la commercialista di Sestri Ponente Luigina Cristilli dice di avere versato, ma che non risulterebbero all’Agenzia delle Entrate.
Sul caso sono aperti vari procedimenti penali e in questi giorni c’è stata un’assoluzione (la seconda) per la professionista genovese.
La commercialista Luigina Cristilli è accusata di essersi appropriata di circa 14 milioni di euro dal 2008 al 2013 di tasse dei clienti.
Il tribunale penale ha dichiarato la prescrizione per l’appropriazione indebita e l’ha assolta per la truffa relativa al versamento di 33mila euro di un cliente.
Risultano perndenti altri tre procedimenti relativi a 15 clienti.
La professionista, assistita dall’avvocato Michela Porcile, ha sempre sostenuto la sua innocenza.
“Gli investigatori della Guardia di finanza – ha riferito il legale – hanno dimostrato che dal conto della mia assistita dedicato al pagamento delle tasse sono effettivamente usciti quei soldi per l’Agenzia delle Entrate.
Forse c’è stato un problema di comunicazione tra enti bancari e le Entrate”.
La vicenda era emersa nel 2012 quando una serie di commercianti e privati cittadini si erano visti recapitare alcune cartelle da parte dell’Agenzia delle entrate per mancati pagamenti di tasse.