False accuse di violenza sessuale? I consulenti della difesa dei 4 giovani genovesi sono concordi. La sedicente vittima della presunta violenza sessuale di gruppo, di cui sono accusati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Vincenzo Lauria ed Eodoardo Capitta, “non è attendibile”.
“Ha mentito” dicono nelle loro relazioni la psicologa Lucia Tattoli e lo psichiatria Enrico Zanalda, sull’insorgere dei suoi disturbi alimentari, inoltre le interferenze sul meccanismo del ricordo dovute al trattamento post-traumautico cui è stata sottoposta dopo la denuncia, potrebbero averla in qualche modo influenzata, facendole “rimuovere elementi incoerenti con la sua versione” dei fatti.
I due consulenti sono stati ascoltati oggi dai giudici di Tempio Pausania, dove è in corso il processo a porte chiuse ai quattro imputati genovesi, dando conto dei risultati delle loro perizie svolte solo sulla base delle dichiarazioni rese in aula dalla studentessa italo norvegese (all’epoca dei fatti 21enne) e dei messaggi che la giovane si è scambiata con amici sia prima che dopo la notte tra il 16 e 17 luglio del 2019 quando, nella villetta della famiglia Grillo a Porto Cervo, avrebbe subìto la violenza sessuale di gruppo a seguito di una serata in discoteca con i coetanei e un’amica.
Psicologa e psichiatra hanno messo in dubbio il collegamento tra l’anoressia e la bulimia di cui soffre la ragazza e la causa scatenante. Se per la psicologa di parte civile il disturbo alimentare deriverebbe dallo stress post traumatico, per gli esperti della difesa invece, gli stessi disturbi si sarebbero manifestati prima dei fatti in Costa Smeralda.
“La psicologa e lo psichiatra hanno espresso valutazioni che consideriamo molto importanti per quella che è la costruzione del nostro castello difensivo – ha commentato a fine udienza l’avvocato Gennaro Velle, difensore di Corsiglia – Elementi che vanno a toccare il tema dell’attendibilità e della credibilità della presunta vittima. Il tema psicologico e quello psichiatrico hanno una grande incidenza sulla valutazione dell’attendibilità. I nostri consulenti non hanno visitato la persona offesa, ma hanno fatto le loro valutazioni su tutto il compendio probatorio del processo. Lo stesso identico materiale che hanno i giudici”.
Si torna in aula domani alle 10 con la seconda e ultima udienza prevista per novembre, con cui si chiuderà la fase dibattimentale. Saranno ascoltati il consulente informatico Mattia Epifani e il medico legale Marco Salvi, entrambi chiamati a deporre dal pool difensivo dei giovani imputati.
Seguiranno la requisitoria dell’accusa e gli interventi degli avvocati della difesa. La sentenza non arriverà prima dell’inizio dell’anno prossimo.