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Caso Toti, anche l’ex governatore ligure Burlando sullo yacht di Spinelli

L'ex ministro dei Trasporti ed ex governatore ligure del Pd Claudio Burlando

“Questo è uno scandalo che riguarda tutta l’Italia. Però se non capiamo il rapporto che la politica deve avere con il sistema delle imprese, veniamo meno al nostro ruolo di amministratori. Tuttavia, Toti dava l’impressione di trattare per sé, non per il bene pubblico”.

E’ la sintesi di quanto ha dichiarato oggi al quotidiano Corriere della Sera l’ex ministro dei Trasporti ed ex governatore ligure del Pd Claudio Burlando, commentando la maxi inchiesta per corruzione della Dda e della Procura della Repubblica di Genova, che martedì scorso ha portato agli arresti del governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari), dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (ai domiciliari), dell’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini (in carcere).

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Burlando (non indagato) ha inoltre ammesso di essere salito sullo yacht dell’imprenditore Aldo Spinelli, come, peraltro, altri figure di primo piano a Genova: dal sindaco Marco Bucci all’ex procuratore capo Francesco Cozzi.

“Ho incontrato, anche di recente, Aldo Spinelli sul suo yacht ormeggiato alla Foce per un parere – ha spiegato Burlando – sono quarant’anni che mi occupo di porto e di queste cose. Molto complesse. Non è dove ti vedi che conta. Non mi sono mai negato quando qualcuno mi ha chiesto un confronto.

Ribadisco: oggi io non ho alcun potere decisionale. In quel momento, Spinelli stava litigando con l’uomo genovese di Psa.

Ogni volta che si libera un’area, in porto c’è una zuffa. Mi ha chiesto la mia opinione. Credo che lui abbia reso pubblico l’incontro per fare ingelosire Toti. Tutto qui.

Se qualcuno teorizza che è negativo occuparsi delle imprese, è meglio che si chiuda in casa invece di proporsi come candidato a governare la Regione”.

L’ex governatore ligure del centrosinistra è quindi intervenuto sulle parole dell’ex ministro spezzino e attuale dirigente nazionale del Pd Andrea Orlando, che ha definito “crepuscolare” la fine del suo mandato: “L’ho trovato un giudizio ingeneroso e poco informato. Andrea afferma anche di avere indicato Ferruccio Sansa, vicino ai Cinque Stelle, alle elezioni regionali del 2020, dove il centrosinistra ha avuto il peggior risultato della sua storia. Non so se faccia bene a rivendicare quella scelta. E non sono sicuro che sia questa la strada per vincere la prossima volta”.