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Caso Toti, Aponte e Bucci dai pm. Spuntano i nomi di Paita e Merlo

Toti, Aponte, Lavarello e Bucci (foto di repertorio)

L’armatore e patron di Msc Gianluigi Aponte (considerato il secondo uomo più ricco della Svizzera) e il sindaco di Genova Marco Bucci saranno sentiti nei prossimi giorni dai pm genovesi che indagano nell’ambito della maxi inchiesta su corruzione che martedì 7 maggio ha portato agli arresti del governatore ligure Giovanni Toti (ai domiciliari per corruzione elettorale), dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli (ai domiciliari), dell’ex presidente dell’Autorità portuale e attuale amministratore delegato (sospeso) di Iren Paolo Emilio Signorini (in carcere).

Inoltre, dalle carte spuntano i nomi dell’ex candidata del Pd alla presidenza di Regione Liguria e attuale senatrice spezzina di Italia Viva Raffaella Paita e del marito, l’ex presidente dell’Autorità portuale Luigi Merlo diventato poi direttore dei rapporti istituzionali per l’Italia del gruppo Msc.

Lo hanno riportato stamane i quotidiani La Repubblica e Il Corriere della Sera.

I quattro nomi eccellenti non sono indagati.

Aponte e Bucci

Aponte e Bucci compaiono più volte nelle trascrizioni delle intercettazioni su presunti fatti del 2020-21 per cui la gip Paola Faggioni ha accolto la richiesta delle misure cautelari della Procura per diversi indagati. Risulta, sempre secondo le carte della pubblica accusa, che Bucci e Aponte si siano incontrati nel novembre 2022 a casa del “manager pacificatore” Alfonso Lavarello per discutere sul futuro del porto.

“…A noi interessa – avrebbe detto poi Bucci a Toti nelle intercettazioni – avere lui (Aponte, ndr) che ci porti i croceristi qua. Perché questo ci dà le linee commerciali, le linee di business, tutte quante…”.

Una delle tante conferme, in sostanza, che il primo cittadino, insieme al governatore ligure, stava lavorando nell’interesse pubblico, considerando che in questo caso giudiziario non risultano mazzette, tangenti o valigette piene di soldi, ma risultano finanziamenti al comitato elettorale di Toti regolarmente tracciati in modo trasparente.

Il sindaco di Genova, anche con una missiva inviata in Procura, ha spiegato più volte che vuole essere sentito dai magistrati genovesi, che però in tutti questi giorni non lo hanno ancora convocato, anche “per smentire la montagna di falsità che sto leggendo su certi giornali”.

Il rappresentante del Comune di Genova e membro del comitato portuale Giorgio Carozzi (giornalista in pensione del quotidiano Il Secolo XIX) è stato invece ascoltato dai pm, prima di Bucci, e ha in sintesi smentito il teorema accusatorio della Procura spiegando di non avere ricevuto pressioni e di avere votato “in scienza e coscienza” per la concessione del Terminal Rinfuse ad Aldo Spinelli.

Paita e Merlo

Per quanto riguarda Paita e Merlo, i due coniugi spezzini sono stati tirati in ballo da Aldo Spinelli, come altri, incluso l’ex ministro ed ex governatore ligure del Pd Claudio Burlando: “Davo soldi a tutti: Pd, Lega, Forza Italia, Bonino (Partito Radicale, ndr). Ho fatto la campagna elettorale per la Paita”.

Luigi Merlo, dopo l’incarico di presidente dell’Autorità portuale dal 2008 al 2015, era stato impiegato da Aponte come responsabile dei rapporti istituzionali in Italia di Msc.

Spinelli in un’intercettazione con Aponte avrebbe affermato: “…Si ricordi che qui veramente scoppia una di quelle cose che… perché il signor Merlo, quello che ha fatto verso le Rinfuse (la società che si è aggiudicata la concessione, ndr)… viene fuori uno di quei casini che lei non ha idea…”.

In un’altra occasione, parlando con Paolo Emilio Signorini, sempre secondo quanto emerso dalle carte e dalle informative degli inquirenti, Aldo Spinelli “concludeva la conversazione sostenendo che Merlo avesse favorito lo sviluppo di Aponte nel porto”.

Sempre secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, l’imprenditore 84enne si sarebbe “accalorato” con Signorini senza sapere di essere intercettato dalla Guardia di Finanza nel dehor del bar “La Piazza” in Albaro, ritenuto una specie di “ufficio” dove una delle giovani bariste è in gran confidenza con Sciò Aldo: “…Gliele ho dette tutte, gli ho detto che Merlo lo vengono a prendere domani mattina, se vado in Tribunale. Merlo lo vengono a prendere…”.