Il governatore ligure Giovanni Toti, dallo scorso 7 maggio agli arresti domiciliari nella sua casa di Ameglia per corruzione elettorale, sarà interrogato dai magistrati genovesi giovedì 23 maggio.
E’ quanto trapelato oggi da Palazzo di Giustizia.
Al momento non è stato reso noto il luogo dell’interrogatorio che verrà condotto dai pm Luca Monteverde e Federico Manotti.
L’indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia davanti alla gip Paola Faggioni, spiegando che prima avrebbe dovuto almeno leggere le 9mila pagine agli atti per una valutazione più approfondita della sua difesa.
Successivamente, per il tramite del legale difensore Stefano Savi, ha riferito di “non avere commesso reati” e di avere sempre agito “nell’interesse pubblico”. Tanto è vero che in questo caso non ci sono tangenti, mazzette o valigette piene di soldi, ma i finanziamenti elettorali risultano “tutti tracciati” in modo trasparente.
Inoltre, il superteste Giorgio Carozzi, giornalista del quotidiano Il Secolo XIX e membro del comitato portuale in rappresentanza del Comune di Genova, è già stato sentito dagli inquirenti e ha smentito di avere ricevuto pressioni spiegando che ha votato a favore della concessione del terminal Rinfuse all’imprenditore portuale Aldo Spinelli “secondo scienza e coscienza” smentendo così il teorema accusatorio dei pm.
Nei prossimi giorni, nell’ambito della maxi inchiesta della Dda e della Procura della Repubblica di Genova, verranno sentiti come persone informate dei fatti anche il sindaco di Genova Marco Bucci e l’armatore e patron di Msc Gianluigi Aponte.