Per la liberazione di Patrick Zaky, ricercatore dell’Università di Bologna detenuto da oltre un anno in Egitto, il consiglio regionale della Liguria oggi ha approvato un ordine del giorno con 19 voti favorevoli (centrosinistra, M5S, FdI, Cambiamo!, Fi-Liguria Popolare) e 6 astenuti (Lega) in cui in sostanza si sollecita la concessione della cittadinanza italiana allo straniero.
Un simile documento (per la cittadinanza onoraria a Zaky) nel febbraio scorso era invece stato respinto dal consiglio comunale di Genova.
L’ordine del giorno del Pd e della minoranza ha impegnato la giunta Toti “ad attivarsi, nelle forme meglio ritenute, e con la massima celerità possibile, al fine di chiedere al Governo italiano di impegnarsi a promuovere ulteriormente tutte le azioni ritenute opportune per il rilascio di Zaky, con particolare riferimento al coinvolgimento dell’Unione Europea in questa iniziativa”.
Ricordata la vicenda di Giulio Regeni, il capogruppo del Pd Luca Garibaldi ha denunciato “la costante violazione dei diritti umani in Egitto, dove ci sono più di 1.600 detenuti politici, uno dei regimi più sanguinari del Mediterraneo, verso cui il nostro Paese dovrebbe essere più deciso nei rapporti diplomatici e commerciali”.
Secondo il capogruppo della Lega Stefano Mai “l’Italia dovrebbe rafforzare le politiche estere e diplomatiche, anziché concedere la cittadinanza. Per arrivare alla liberazione della studente non è necessario il conferimento della cittadinanza italiana. Spiace constatare di non avere visto, da parte delle sinistre, la stessa mobilitazione e impegno politico per la liberazione dei pescatori italiani che l’hanno scorso erano stati sequestrati e rinchiusi nelle carceri libiche”.
Il capogruppo di FI-Liguria Popolare Claudio Muzio si è smarcato dalla Lega definendo la richiesta di cittadinanza italiana “un contributo forte per la liberazione di Zaky”.
Secondo la consigliera Lilli Lauro (Cambiamo con Toti) “la vita umana è più preziosa della cittadinanza”.
Per il capogruppo di FdI Stefano Balleari “la richiesta della cittadinanza italiana è un fatto significativo contro la violenza e ogni forma di limitazione della libertà”.