Sempre “protetto” dai potenti di sinistra, ma il mondo è cambiato. Cesare Battisti oggi è stato arrestato mentre camminava in una strada a Santa Cruz de la Sierra in Bolivia e non ha opposto resistenza.
A catturare il pluriomicida 64enne è stata una squadra speciale dell’Interpol, costituita anche da agenti italiani di Aise e Antiterrorismo.
Il terrorista rosso era fuggito dal Brasile dopo l’elezione del presidente di destra Jair Bolsonaro, che aveva promesso al nuovo governo italiano di estradarlo nel nostro Paese su richiesta del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Nel dicembre 2010 il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva annunciò il rifiuto dell’estradizione in Italia e concesse al pluriomicida il diritto d’asilo e il visto permanente, tra mille polemiche.
Il leader principale del gruppo terroristico Proletari armati per il comunismo (Pac) è stato condannato all’ergastolo per quattro omicidi e insurrezione armata durante gli Anni di piombo. Un’escalation spaventosa. Nel 1981 evase dal carcere di Frosinone e scappò in Messico e Francia, dove divenne anche scrittore di romanzi noir. Poi dal 2004 in Brasile.
La conferma della cattura è arrivata la notte scorsa da diversi media brasiliani, che hanno citato Filipe Martins, consigliere speciale del presidente della repubblica Jair Bolsonaro: “Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e sarà presto portato in Brasile, da dove verrà probabilmente mandato in Italia così da poter scontare l’ergastolo secondo la decisione della giustizia italiana”.
Il deputato federale Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha commentato in italiano su Twitter: “Il Brasile non è più terra di banditi. Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ è in arrivo”.
“Battisti è stato preso – ha esultato su Twitter l’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini – la democrazia è più forte del terrorismo”.