Cgil Cisl Uil confederali e di categoria hanno chiesto a Regione Liguria, Ascom, Confesercenti, Federdistribuzione e Lega Coop Liguria “di chiudere i supermercati la domenica e di contenere l’apertura al pubblico nelle 12 ore giornaliere”.
Lo ha riferito oggi l’agenzia Ansa.
Fermo restando che tutti i lavoratori non possono essere sfruttati e in questo momento di emergenza coronavirus devono essere tutelati dalle aziende anche con dotazioni di protezione individuale (altrimenti hanno tutto il diritto di non andare a lavorare) diminuire i giorni e gli orari di apertura dei supermercati significa rischiare di far aumentare le code e quindi le pericolose resse (oltre ai possibili diverbi tra i clienti).
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In ogni caso, la diminuzione dei giorni e degli orari di apertura non appare un provvedimento utile per contenere l’eventuale diffusione di contagi, che ovviamente possono avvenire in qualunque ora e giorno della settimana (peggio se c’è ressa).
Infatti, si può contenere soltanto facendo rispettare le regole. Ovvero cercando di fare di tutto per evitare resse e assembramenti e per obbligare le persone a mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro (molto meglio due) come previsto dal decreto Conte.
Insomma, in questo momento di emergenza coronavirus c’è chi sembra voglia lavorare di meno per la comunità e chi lavora per noi con orgoglio senza sosta, realmente con turni massacranti, esponendosi davvero “ad alti tassi di stress e pericolo” come i nostri eroi infermieri, medici e sanitari (ma anche appartenenti alle Forze dell’ordine, tecnici, artigiani e tante altre categorie che assicurano i cosiddetti servizi essenziali al pubblico).
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I sindacati hanno poi chiesto che “il carico delle merci avvenga a mercato chiuso o a corsie chiuse” e che “gli orari di lavoro consentano al personale di non dover spezzare l’orario per la pausa pranzo in modo da poter stare fuori casa il minimo indispensabile”.
“La grave e difficile situazione in cui versa il Paese e la nostra Regione, non può ricadere totalmente su questi lavoratori – hanno riferito i sindacati – che sono esposti ad alti tassi di stress e pericolo, in molti casi lavorando ben oltre il normale orario contrattuale (40/50 ore settimanali). Questi lavoratori e lavoratrici hanno bisogno di riposare: i negozi devono rimanere aperti e questa è la soluzione per continuare a farlo”.
Un’altra soluzione, invece, è quella di assumere, anche a tempo determinato, ulteriori nuovi lavoratori disponibili a svolgere l’attività pure di domenica e in altri orari, ma i sindacati oggi non ne hanno neanche parlato.