Il calcio femminile sta finalmente ottenendo l’attenzione che merita. Un interesse in crescendo e con un seguito sempre più ampio. Non è più un tabù, non è più nascosto nell’angolo e le squadre di Serie A ne stanno dando prova.
Proprio la Sampdoria infatti da quest’anno ha una squadra femminile che milita in Serie A; sono le Sampdoria Women che stanno ottenendo grandissimi risultati superando ogni aspettativa. Partite per giocarsi la salvezza ora si trovano seste in classifica con 13 punti.
A raccontare il mondo del pallone al femminile c’è Cecilia Re, centrocampista blucerchiata classe 1994, che si può ormai considerare una veterana della Serie A: “Ho cominciato a giocare a calcio fin da piccola, ma non c’erano squadre femminili, così ho giocato con i maschi fino ai 13 anni”.
Il suo esordio è da giovanissima a soli 15 anni con il Fiammamonza dove restò per quattro anni finché non arrivò la chiamata dagli States: “Negli Stati Uniti la concezione del calcio femminile è molto diversa rispetto l’Italia; si tratta di uno sport seguitissimo, quasi il primo sport nazionale e anche noi giocatrici siamo agevolate. Per esempio a me era data la possibilità di giocare e studiare, e il mio professore e il mio allenatore sapevano dei miei vari impegni tra partite ed esami.”
Grazie a questa esperienza la Re ha potuto studiare all’East Tennessee State University e al tempo stesso giocare con la squadra del college: le Lady Buccaneers collezionando 36 presenze e 3 gol. “Un calcio – quello americano – molto fisico, a cui all’inizio ho fatto fatica ad abituarmi perché qui in Italia è molto più tecnico” ammette la Re.
“Negli Stati Uniti si dà molta importanza a questo sport, e ciò permette anche di avere impianti e strutture all’avanguardia; qualcosa su cui in Italia invece andavamo a rilento, anche se adesso le cose stanno migliorando” dice la Re, che ha vissuto l’evoluzione del calcio femminile in prima persona.
Al suo rientro in Italia la numero 21 blucerchiata ha sicuramente trovato una realtà diversa; maggiore attenzione e importanza hanno portato all’interesse delle squadre maschili che hanno messo a disposizione le strutture e lo staff.
Così spiega la scelta dei colori blucerchiati: “Il progetto della Samp mi ha colpito a pelle, è stata una scelta istintiva. Tanti non erano d’accordo perché si trattava di una realtà nuova nel mondo femminile, ma io la scelsi ugualmente e oggi sono felice di averlo fatto.”
Adesso alla Samp sta benissimo: “ho trovato un gruppo affiatato, siamo molto legate tra noi compagne, con lo staff e con mister Cincotta. Siamo una famiglia e non esagero nel dirlo; soprattutto sono felice di questo, perché trovare un ambiente così positivo non è sempre scontato”.
Sono parole al miele quelle della Re per la sua attuale società, l’entusiasmo e la grinta non le mancano, anche se adesso è costretta ad un lungo stop per infortunio: “Ad ottobre ho avuto un brutto infortunio, rottura del crociato e operazione. Mi aspettano 5 mesi di stop, anche se io spero 4. Voglio tornare il prima possibile e scendere in campo almeno per le ultime partite della stagione.”
Il sodalizio tra la Re e la Sampdoria ha però l’aria di essere un progetto a lungo termine, così gli obiettivi fissati rimangono: “tornare in campo il prima possibile e raggiungere la salvezza e magari la metà classifica, poi chissà magari la Nazionale”. Francesca Galleano