Se il Comune di Genova ha organizzato le celebrazioni e una manifestazione con corteo del 25 aprile, altre associazioni e comitati fra cui Libera piazza Genova, contestano le celebrazioni fatte dal sindaco Bucci e dal presidente Toti per “per il loro supporto al governo Draghi e alla sua linea interventista.”
Si svolgono cosi due “contro manifestazioni.”
La prima al mattino con un presidio in piazza Matteotti, la seconda, nel pomeriggio con un corteo per le vie di Genova.
25 aprile: la contestazione in piazza Matteotti e il corteo
Per quanto riguarda piazza Matteotti l’appuntamento è alle 10.30. “In occasione della manifestazione istituzionale – si legge sul canale Telegram di Libera Piazza Genova – contesteremo Toti e Bucci per il loro supporto al governo Draghi e alla sua linea interventista.”
Nel pomeriggio dalle 15.30, in Largo Pertini, manifestazione “contro il governo, a favore della libertà, della pace e della democrazia”
Alle ore 16.30 ci sarà la partenza del corteo con percorso via XX Settembre, Cadorna, Corso Buenos Aires con fine in Piazza Tommaseo
25 aprile: la motivazione della contestazione
“Il 25 aprile – si legge in una nota – ricorda la sollevazione del popolo italiano contro il regime che dopo anni di violenze, discriminazioni e repressione aveva condannato il paese alla distruzione del conflitto mondiale.
Oggi, dopo settantasette anni da quel giorno, protestiamo perché il pericoloso percorso intrapreso da Draghi e dai suoi lacchè rischia di far sprofondare nuovamente l’Italia nell’abisso.
Non possiamo accettare che la storia si ripeta, e dopo mesi di coprifuoco, censura, manipolazione dei fatti e propaganda, l’Italia attuale segua i passi di quella fascista.
Vogliamo pace, ossia un’Italia neutrale e indipendente, lontana dalla concezione egemonica e unipolare del mondo, che lavori per promuovere il dialogo e si adoperi per la costruzione di una comunità umana dal futuro condiviso.
Lavoro, la certezza che ognuno possa costruire una vita degna di essere vissuta e concorrere alla costruzione di un paese più prospero, nel rispetto della sua dignità e dei comuni interessi.
Vogliamo libertà, vogliamo la fine di un sistema di cose che ci impone la sua visione del mondo, il suo futuro, la sua verità come se fossero le uniche possibili, che ogni giorno aumenta le catene morali e materiali che sono imposte al popolo.
In una parola vogliamo la Democrazia. Una democrazia che non sia solo un nome con cui abbellirsi e attraverso il quale giustificare ogni crimine, ma una democrazia sostanziale, reale, quello per cui generazioni di patrioti hanno combattuto.”
25 aprile: il presidio a ponte Etiopia
Prosegue anche oggi, per il terzo giorno, il presidio dei portuali del CLPG con il Coordinamento resistenza Genova per la Liguria e La CUB presso Calata Etiopia.
La finalità della manifestazione è per “dire No alla direttiva Bolkestein; al Durc; ai pignoramenti dei conti correnti; al massacro delle piccole medie imprese: Ambulanti, taxisti, balneari, portuali, piccoli commercianti; no all’accusa di evasori dopo tre anni di guerra pandemica; no alla guerra di sangue fratricida tra ucraini e russi.”
Il 23 aprile per le vie di Genova si era anche svolto un corteo.
Oggi la CUB ha portato focaccia e il caffè al presidio di Ponte Etiopia