Cervo si aggiudica il bando FUS del Ministero della Cultura. Il Comune selezionato lo scorso 15 luglio tra i vincitori del contributo.
Cervo si aggiudica il bando FUS per i Festival di musica classica.
59° Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo 2022
Il Ministero della Cultura ha reso noti lo scorso 15 luglio i nomi dei soggetti ammessi al contributo FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo – per il triennio 2022-2023-2024 e per l’anno 2022 nei diversi settori dello spettacolo dal vivo.
Il Comune Cervo, con il suo Festival Internazionale di Musica da Camera, si aggiudica il finanziamento per i festival di musica classica (Art. 24, c.1), un riconoscimento che dal 2015 premia uno dei pochissimi enti locali ammessi alla graduatoria, tra le cinque realtà liguri, nell’ambito dei festival musicali, riconosciute dal Ministero della Cultura.
Michel Balatti, direttore tecnico del Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo, afferma:
«Siamo felici e orgogliosi di essere stati riconosciuti all’interno del FUS.
Il Comune di Cervo è tra i pochissimi enti locali riconosciuti dal FUS e ottiene questo contributo con soluzione di continuità dal 2015.
Quest’anno la vittoria è particolarmente significativa perché, a seguito degli anni di pandemia, dal 2022 il Ministero della Cultura ha reintrodotto la triennalità: vincere il bando FUS per il 2022 significa dunque avere la sicurezza di un contributo economico per l’anno corrente, ma anche per il 2023 e 2024».
Concorde il sindaco di Cervo Lina Cha:
«Siamo particolarmente felici come amministrazione comunale di esserci aggiudicati il contributo FUS: quest’opportunità ci dà la serenità di poter programmare per un triennio le attività musicali del Festival.
Festival che raggiungerà il prossimo anno la sua sessantesima edizione e che può continuare anche grazie al finanziamento FUS a procedere nel solco dell’eccellenza, con appuntamenti di qualità.
Credo che la premialità del nostro Festival si generi dal fatto di essere stati in grado di innovare e rinnovare la proposta sia quantitativa – siamo passati da 8 concerti dei decenni scorsi a ben 18 di quest’anno – sia qualitativa, aprendo al mondo dei giovani con artisti emergenti ma già qualificati e vincitori di riconoscimenti internazionali».