“Nell’epoca di Industria 4.0 ci sono comportamenti che proprio non riescono ad evolvere in nuove e più evolute direzioni, esordisce la Cgil”.
E’ il caso di Ericsson che nell’estate del 2017 ha provveduto ad una serie di licenziamenti, 51 solo a Genova.
Alcuni di questi lavoratori si sono appoggiati al sindacato per impugnare questi provvedimenti ritenuti illegittimi, tanto che, facendo ricorso al giudice, stanno trovando accoglimento da parte di tutti i tribunali d’Italia, i quali ordinano la reintegra.
Per tutta risposta Ericsson reintegra le persone, ma le trasferisce in altre città.
A Genova, almeno per i casi seguiti da Slc Cgil e dagli avvocati Agostino Califano e Nicolò Bosco, questa situazione scandalosa al momento non si è verificata e la speranza è quella di non dover tornare più sull’argomento.
“Quello che viene da chiedersi – dichiara la Cgil – è il senso di questo accanimento nei confronti di lavoratori che non hanno trovato un’alternativa, e hanno bisogno di lavorare. A livello nazionale Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil hanno chiesto di fermare i trasferimenti e di trovare un percorso per utilizzare i lavoratori reintegrati nelle sedi di provenienza.
Continuare con l’azione legale, per impedire l’accesso ai lavoratori reintegrati, non è una soluzione, è un atto socialmente sbagliato, è uno sperpero di risorse, e lascia ferite aperte di cui non se ne vede la necessità, soprattutto in un momento in cui le ultime vicende relative alle commesse, restituiscono maggior forza e opportunità all’Azienda”.