Chiavari, depuratore Colmata: confronto tra Sindaci e scenari futuri.
Si è svolto oggi 15 gennaio, presso la sede della Città Metropolitana di Genova, un incontro tra i Sindaci degli undici Comuni coinvolti nel progetto del depuratore comprensoriale di Chiavari. La riunione, convocata dal Sindaco Metropolitano facente funzioni Antonio Segalerba, ha rappresentato un momento chiave per discutere gli sviluppi futuri del progetto, alla luce delle recenti decisioni giudiziarie.
L’incontro ha avuto luogo dopo la sentenza del TAR Liguria che ha annullato il Provvedimento Autorizzato Unico Regionale (PAUR), creando nuove incertezze sulla localizzazione dell’impianto. Il depuratore, pensato per servire un bacino di 140.000 abitanti equivalenti, interessa direttamente undici Comuni del comprensorio, rendendo la scelta della sua collocazione un tema cruciale per il territorio.
Durante la riunione, i Sindaci hanno ribadito che la localizzazione del depuratore, definita con la Deliberazione della Città Metropolitana n. 3 del 2017 e successive modifiche, rimane ad oggi valida ed efficace.
Tuttavia, è emersa la volontà di aprire un dialogo costruttivo per valutare possibili alternative condivise che possano meglio rispondere alle esigenze del territorio e alle mutate condizioni normative e ambientali.
«Il confronto odierno segna un passaggio importante per il futuro del progetto – ha dichiarato Segalerba –. La collaborazione tra le istituzioni locali è fondamentale per trovare soluzioni sostenibili e condivise, nell’interesse delle comunità coinvolte».
La riunione ha evidenziato la necessità di proseguire il confronto con il coinvolgimento delle parti interessate e di lavorare a proposte che tengano conto delle criticità emerse, assicurando al contempo una gestione efficace del servizio idrico integrato nel comprensorio del Tigullio.
I principali temi discussi durante l’incontro.
Durante l’incontro, i Sindaci hanno avuto modo di esprimere le proprie posizioni e priorità:
Chiavari: ha richiesto di rimodernare l’impianto di Preli nella posizione attuale, al servizio dei Comuni di Leivi, Zoagli (in parte), e di realizzare impianti minori in altri Comuni. Ha chiesto inoltre il superamento della delibera di Città Metropolitana del febbraio 2017.
Zoagli: ha dichiarato di seguire le proposte avanzate dal Comune di Chiavari.
Lavagna: ha valutato la disponibilità a individuare una soluzione per depurare i reflui al servizio di Lavagna, Cogorno, Carasco e Ne.
Cogorno, Carasco, Coreglia, Borzonasca e Ne: hanno espresso parere favorevole all’ipotesi avanzata da Lavagna, mantenendo Preli, con un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
Leivi: ha proposto di considerare l’area di Seriallo/Cogozzale per un depuratore di fondovalle e di avviare una ipotesi altenativa (b), mantenendo l’impianto di Preli, un impianto a Lavagna e un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
San Colombano Certenoli: ha espresso contrarietà alla localizzazione nell’area di Seriallo/Cogozzale, pur sostenendo l’ipotesi alternativa (b), con il mantenimento di Preli, Lavagna e un depuratore di fondovalle, senza abbandonare il percorso che prevede la realizzazione del depuratore in Colmata a Chiavari.
Mezzanego: non ha espresso opinione, rimettendosi alle decisioni dell’autorità competente.
Considerazioni condivise dai rappresentanti e sindaci.
Nel confronto sono emersi diversi punti di riflessione. La necessità di individuare soluzioni che garantiscano efficienza e sostenibilità ambientale. Consentire il superamento della condanna comunitaria espressa con sentenza della corte Europea dell’ottobre 2021. Fattore che grava sull’ agglomerato di Lavagna per il mancato trattamento delle acque reflue urbane.
L’importanza di un percorso partecipato che coinvolga tutti i soggetti interessati, dai Comuni agli enti gestori, in un quadro di responsabilità collettiva.
Dichiarazioni e visione futura e una soluzione condivisa.
«Questo incontro rappresenta solo il primo passo verso una soluzione condivisa. Ascoltando le istanze dei Comuni e valutando le proposte, chiederemo a IRETI di avanzare le sue osservazioni tecniche sulle possibili soluzioni indicate dai comuni. Ferma la attuale validità della delibera del 3 febbraio 2017 e delle sue successive modifiche ». Ha dichiarato Antonio Segalerba. Antonio Bovetti