Chiavari, il costo per smaltire la frazione umida passa da 89 a 150 euro a tonnellata
La stessa amministrazione comunale di Chiavari, quella del sindaco Marco Di Capua, che nel 2017 tuonò contro l’incremento del costo per smaltire la frazione umida da 72 a 89 euro alla tonnellata, con tanto di conferenza stampa convocata ad hoc per attaccare i predecessori, oggi per quella stessa frazione umida, e nel medesimo impianto, paga 150 euro alla tonnellata. Senza che la cittadinanza ne sia stata informata. Questo aggravio, che da Palazzo Bianco assicurano momentaneo, farà alzare il costo della Tari? Come mai questo aumento, per conferire presso un impianto di proprietà di Iren, la stessa che a Chiavari deve costruire il depuratore e finanzia alcune manifestazioni?
La società che si aggiudicherà la gara, avrà anche il compito di occuparsi dello smaltimento della frazione umida, e sarà lei direttamente a trattare con gli impianti in attività. Potrebbe restare il prezzo di 150 euro a tonnellata, o la quota potrebbe venire ridotta. Dipende dalla ‘forza contrattuale’ di chi vincerà l’appalto. Poi, questo maggiore esborso per le casse di Palazzo Bianco finirà a bilancio e dovrà essere compensato. E qui sarà da capire se e come verrà ritoccata la Tari. Anche perché, sempre a denti stretti, viene ammesso che pure per lo smaltimento della frazione secca, in questo caso presso un impianto della Spezia, la tariffa a tonnellata è salita. Insomma, un bel problema. Di cui si viene a sapere solo nei corridoi. Ma che è, purtroppo, tutto vero.