Si è conclusa l’indagine condotta dai poliziotti del Commissariato Chiavari denominata “HB” che, già nell’ottobre scorso, aveva sgominato una banda, composta perlopiù da minorenni, che effettuavano rapine, furti, lesioni, percosse, estorsioni, bullismo a danno di giovanissimi e spacciavano.
Oltre ai 18 indagati di allora, di cui 3 minori condotti in una struttura detentiva, sono stati iscritti nel registro degli indagati altri 11 soggetti, tra i quali 6 di minore età, per estorsione, furto, spaccio di sostanze stupefacenti nonché diffamazione a mezzo social.
Contestate anche nuovi reati quali furti, lesioni, percosse e minacce aggravate a 7 minori che erano già stati indagati.
Le analisi dei telefoni cellulari dei giovani hanno confermato l’esistenza del sodalizio criminale facendo emergere i nuovi reati, grazie al fatto che tutti gli adolescenti erano soliti postare e condividere sui social tutte le condotte illecite perpetrate, tra cui furti, risse, cessione e consumo di stupefacenti.
In particolare, all’interno del telefono di uno dei soggetti indagati, è stato trovato un video in cui 4 appartenenti alla banda si filmavano mentre commettevano un furto in una serra dedicata alla coltivazione di marijuana “legale”.
L’analisi delle immagini ha permesso agli investigatori di identificare i soggetti e di localizzare il luogo del furto e contattare i proprietari della serra che non avevano ancora sporto denuncia.
Alcune chat, inoltre, hanno fatto emergere un’attività di spaccio di marijuana per la quale sono stati identificati e poi deferiti alcuni soggetti di maggiore età.
Altri messaggi hanno portato alla luce una vera e propria estorsione ai danni di un minorenne che, per poter essere esonerato dagli atti di bullismo che alcuni suoi compagni avevano invece subito, era solito consegnare denaro ad alcuni componenti della banda in cambio di protezione.
La chat di gruppo ha fatto emergere, anche, un furto avvenuto nell’estate 2019 nei pressi di una spiaggia del levante ligure dove erano stati rubati alcuni zaini contenenti oggetti di valore. Nelle conversazioni, oltre alla descrizione del fatto anche la richiesta di restituzione della refurtiva da parte del genitore di una vittima.
Infine, nella cartella video estrapolata dalla maggior parte dei telefoni, è stato rinvenuto il filmato dell’aggressione avvenuta sul treno a danno di un minorenne che gli stessi aggressori hanno girato e poi condiviso con il gruppo.
Durante gli accertamenti svolti per ricostruire le fattispecie criminose sono stati identificati altri quattro ragazzi autori di due rapine che non avevano nulla a che vedere con i componenti della banda degli “HB”, ma che sono caduti nella rete degli investigatori.