Genova, 27 settembre. Tanto tuonò che piovve. Il discusso e contestato canale Telegram “Basta dittatura” è chiuso.
Questa sera, intorno alle 22, è comparsa una scritta per chi si voleva collegare che segnalava la chiusura del canale per la violazione dei termini di servizio di Telegram (This Channel can’t be displayed because it violated Telegram’s Termes of Service).
Anche il logo del canale che riprendeva una svastica sopra un segnale di divieto, è scomparso.
Lo scorso 6 settembre la procura di Torino aveva emesso un decreto di sequestro nei confronti della chat Telegram “Basta dittatura”.
Secondo i magistrati tale chat ha pubblicato, tra i vari riferimenti, i numeri di telefono di Palazzo Chigi, dall’ufficio per la Comunicazione a quello del programma di Governo, ma anche quello di noti virologi e di politici ed organizzato manifestazioni, anche estreme, contro il Green pass.
Sul canale “Basta Dittatura” al quale sono iscritte oltre 43 mila persone, venivano riportate “Solo informazioni verificate, vere, importanti, utili a far svegliare le coscienze. No disinformazioni e No teorie complottistiche ridicole”.
Il canale, si leggeva in un post, sarebbe stato “creato perché in giro c’erano solo canali fuffa con complottismi patetici che mischiano il buono con il cattivo e così danneggia tutto il movimento anti truffa covid e anti-dittatura. E così danno su un piatto d’argento, ai canali di manipolazione, argomenti per denigrarci tutti e chiamarci tutti terrapiattisti.”
Ancora oggi in prima serata erano stati pubblicate esortazione allo sciopero dei camionisti con il blocco delle autostrade e l’invito a proseguire ad oltranza. Poi in serata la scomparsa del canale.
Un altro canale Telegram è scomparso sempre nella tarda serata, ma per colpa di hackers. Parliamo di una chat dedicata ai camionisti dove oggi sono stati pubblicati tanti video e foto delle proteste sulle autostrade che è stata “bucata” con ignoti che ne hanno preso il possesso pubblicando cose futili e modificandone il titolo fino alla sua chiusura.