La proposta: Ci sia una moratoria per Capodanno
Il nuovo decreto, che sarà attivo, una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prevede, fra l’altro, la chiusura delle discoteche fino al 31 gennaio, oltre allo stop delle feste in piazza.
Immediata la reazione di Gianni Indino, presidente del Silb, il sindacato che rappresenta i gestori dei locali da ballo che parla di “provvedimento che causerà la fine del settore” e promette battaglia.
“Siamo distrutti, dichiara Gianni Indino. Si è cancellato un intero comparto produttivo del nostro Paese. Da oggi 200mila persone sono a casa senza sapere il motivo per cui loro e solo loro sono a casa e non potranno lavorare. Trovo intollerabile che sulla pelle di queste persone e di queste imprese si cerchino di risolvere i problemi del Paese”.
“Il settore delle discoteche è destinato alla fine, prosegue Indino. era appena ripartito e ora viene ingiustamente costretto a fermarsi di nuovo. I nostri dipendenti perdono il lavoro e non riusciremo più a convincerli a tornare nelle nostre aziende”.
Poi la richiesta di un’immediata moratoria per Capodanno: “Penso a tutti i locali ma in particolare ad attività come il Cocoricò che avevano ingaggiato artisti di grande fama e ora dovranno anche restituire le prevendite incassate. Penso ai locali che hanno anche il ristorante e avevano già investito in personale e materie prime. Chiediamo al Governo di concederci di restare aperti almeno a Capodanno poi dal 2 gennaio ci potremo confrontare: non saranno due giorni in più o in meno di stop a modificare l’andamento della pandemia”.
Tale chiusura conclude Indino “servirà soltanto a fare dilagare l’abusivismo delle feste e con queste anche eventualmente del contagio”.
Oggi, a tale proposito oggi ci sarà una riunione del sindacato al fine di “trovare una condivisione su azioni da intraprendere perché si ponga fine a questo comportamento delittuoso nei confronti del nostro settore”.