Christian Lavernier e i suoi sei studi per chitarra classica. Rigore e musicalità per nuove soluzioni ad alcune problematiche tecniche
Christian Lavernier e i suoi sei studi per chitarra classica, studio dello strumento.6 Studi per chitarra, edizioni EMA. Esistono molti studi per chitarra sui quali generazioni di chitarristi, me compreso, si sono formati e che ancora oggi rimangono punti fermi nello sviluppo tecnico musicale di questo strumento.
Tuttavia ho sentito l’esigenza di dare forma a una mia proposta personale per elaborare e investigare alcuni aspetti tecnici specifici che riguardano “Accenti, Salti della mano sinistra, Legature, Accordi, Armonici e Tremolo”. Nello “Studio I” dedicato agli accenti, ogni aspetto della mano destra viene messo in luce, facendo passare i rispettivi accenti su ogni singolo dito a rotazione: indice, medio, anulare, pollice.
Si sviluppa così un controllo sul movimento e sulla forza necessaria che sia cosciente e omogeneo. Nello “Studio II” dedicato a i salti della mano sinistra, ho predisposto una serie di salti obbligati che forzano a far dialogare “occhio” e “articolazioni” in maniera coordinata e congiunta. L’occhio arriverà, in una fase di studio avanzata, sempre prima della mano sinistra sulle note preposte. Lo “Studio III” è invece dedicato alle legature, croce e delizia di ogni chitarrista che si rispetti.
Le varie formule proposte mirano a sviluppare un potenziamento di quelle articolazioni più deboli, come l’anulare medio, obbligando a gesti inusuali che spesso possono comparire in varie partiture tanto della musica del passato che di quella contemporanea.
All’interno dello “Studio IV” invece si lavora su timbro ed equilibrio del suono in fase accordale. La chitarra è uno strumento che genera il suono in modo unico e gli accordi e il loro equilibrio, il “ripieno sonoro”, dipende dalla mano destra e dal suo grado di sensibilità e controllo sulle corde.
Gli armonici proposti nello “Studio V” sono invece una tecnica chitarristica nota e molto utilizzata nelle varie epoche, qui viene proposta con l’utilizzo di armonici “artificiali” mescolati a armonici naturali e con una diteggiatura “a imitazione dell’arpa” utilizzando il pollice De sguaines, l’indice e l’anulare in modo fluido, ricostruendo l’accordo e il suo movimento. In fine lo “Studio VI” sul tremolo, altra tecnica peculiare della chitarra.
Le diteggiature proposte, alcune come medio e anulare su ribattuti decisamente inusuali, formano un equilibrio e un’educazione delle articolazioni anche su movimenti inconsueti che molte volte risultano non pienamente controllati e possono creare uno squilibrio all’interno del tremolo stesso.
Negli studi ho cercato di elaborare delle formule compositive che permettano allo studente (o a chiunque si trovi in uno studio approfondito della musica) di comprendere le possibili debolezze tecniche e superarle senza dimenticare che la tecnica rimane una questione individuale.