“Quasi 75 milioni di dosi” di vaccino tradizionale anti Covid-19 sono state somministrate nel territorio della Repubblica popolare cinese alla data di sabato scorso.
Lo ha annunciato ieri il portavoce della Commissione Nazionale della Sanità Mi Feng, secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua.
“Nel complesso – ha aggiunto – la risposta al Covid-19 in Cina è stata portata avanti con fermezza.
Tuttavia, sono ancora necessarie misure di prevenzione e controllo dell’epidemia più accurate ed efficaci per garantire che non ci siano nuove insorgenze di casi su larga scala”.
“La produzione annuale di vaccini della Cina – ha affermato Mao Junfeng, funzionario del Ministero dell’Industria e dell’Informatica – può soddisfare pienamente le esigenze dell’intero Paese, come stabilito dagli accordi di produzione in essere”.
La Cina ha autorizzato per l’immissione sul mercato condizionata o per l’uso di emergenza, cinque vaccini contro il coronavirus.
Nemmeno uno è a Rna messaggero (come quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna): tre formulazioni inattivate del Covid-19, un vaccino con vettore adenovirale e uno basato sulla subunità proteica ricombinante.
Nelle regioni cinesi dove il rischio epidemico è a un livello basso, le persone con un codice QR sanitario ‘verde’ possono viaggiare regolarmente a patto che presentino temperatura corporea normale e rispettino le misure di protezione personale.
Tuttavia, prima che si raggiunga l’immunità della popolazione attraverso la vaccinazione, tutte le persone in Cina, siano esse vaccinate o meno, dovranno “ancora indossare le mascherine nei luoghi chiusi o nei luoghi di ritrovo, badare all’igiene personale e rispettare le misure locali di contenimento del coronavirus”.