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Cinghiali in città, una proposta incruenta dagli animalisti

Chinghiali in città, una proposta incruenta dagli animalisti
Un cinghiale in spiaggia (foto di repertorio fb)

Varie associazioni di animalisti fra cui GAIA Animali e Ambiente e Animalisti genovesi avanzano una proposta incruenta sulla situazione dei cinghiali a Genova.

“Con riferimento alla situazione della presenza, più o meno elevata, si legge in una lettera aperta inviata alle istituzioni. une aree della città e dei conseguenti allarmi di una parte della cittadinanza, le scriventi associazioni vorrebbero con la presente contribuire a trovare nuove soluzioni idonee e suggerire l’applicazione di prescrizioni già esistenti ma mai attuate, al fine di ridurre o meglio bloccare gli interventi cruenti nei confronti di questi animali.

A tale proposito ricordiamo la sentenza del TAR del 2017 che recita “gli interventi di controllo della fauna selvatica effettuati in ambito urbano avvengono previa ordinanza prefettizia o sindacale” e comunque ogni intervento cruento, dovrebbe essere anticipato da una serie di operazioni ecologiche di prevenzione.

La recinzione a Pegli

La presenza degli ungulati in città è una realtà da più di un decennio eppure le politiche di contenimento attraverso gli abbattimenti, dopo cattura e trasporto fuori dal contesto urbano, seppure intensi nonostante alcune erronee notizie circolate, non hanno portato alla risoluzione del problema e sono rischiose dal punto di vista del contenimento della PSA.

A nostro parere occorre intervenire concretamente sulla base di tutte le linee guida che trattano la materia, oltre che dalle indicazioni di etologi e zoologi quali il prof.  Francesco De Giorgio o il prof. Andrea Mazzatenta, nei seguenti modi:
–          Individuazione, nelle aree più a rischio di ingresso dei cinghiali su strade urbane, di tutti i varchi aperti e chiuderli con reti elettrosaldate ancorate a terra o rimovibili (dipende dalle situazioni) con periodico monitoraggio.

Sono noti alcuni punti del torrente Geirato, del  torrente Sturla, i confini del Righi e di altre zone collinari con la città, prendendo esempio dall’intervento effettuato con successo nella zona collinare di Pegli su indicazioni del Prof. Andrea Marsan (allegata foto).
–          Valutare l’installazione, in alcuni punti di passaggio particolari, di nuovi sistemi di dissuasione chiamati “cattle guards”, utilizzati all’estero da tempo e recentemente adottati alle Cinque Terre (allegate foto, si possono installare di varie dimensioni).

Cattleguards alle Cinque Terre

–          Proteggere i cassonetti  dei rifiuti installando al più presto contenitori  antiribaltamento o mettere in sicurezza quelli esistenti.
–          Campagna di informazione capillare per  sensibilizzare le persone che nutrire gli animali selvatici fa loro perdere i naturali istinti, il che significa che finiscono per vivere in condizioni disagiate in contesto urbano e perdono il timore per l’uomo.
–          Incrementare vigilanza e sanzioni a chi getta cibo o semplicemente rifiuti  fuori dai cassonetti o nei torrenti. Soprattutto in questo periodo estivo monitorare che sulle spiagge non venga assolutamente abbandonato cibo.
–          Accettare l’idea di coesistenza con questi animali, e anche con altri selvatici, sviluppando diffuse campagne di corretta informazione etologica verso i cittadini, anche con incontri pubblici, in modo che sappiano come comportarsi  nel caso ne incontrino, con il fondamentale contributo di etologi e zoologi, con il supporto di associazioni animaliste, di volontarie e volontari che abbiano esperienza sulla convivenza con gli animali selvatici.

Cattle Guards

Come già sono in corso in Val Bisagno , per iniziativa di  privati di cittadini volontari, a cura dell’etologo Francesco De Giorgio.
–          Che il Comune si impegni a prendere contatto con la Regione Liguria e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale perché chiedano lo stanziamento di  adeguati fondi al Ministero della Salute per la sperimentazione sul campo, anche in Liguria, del vaccino immuno-contraccettivo GonaCon, così come già richiesto con approfondita proposta dall’associazione GAIA Animali e Ambiente in una recente audizione in Commissione regionale.”