Nonostante i dati del MEF confermino che l’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica abbia sostenuto il gettito IVA nel 2019, l’Italia ha chiesto e ottenuto dalla Commissione Europea l’autorizzazione a prorogare lo split payment di altri due anni fino a giugno 2023.
“La richiesta di estensione era stata presentata a fine dello scorso anno, quando il nostro mondo non era stato ancora scosso dall’emergenza Coronavirus, che ha completamente cambiato la vita degli italiani e le prospettive economiche del Paese.”, dichiara Luciano Vazzano, Segretario territoriale CNA Imperia. “L’Italia, in modo repentino e drammatico, ne è stata investita prima di altre nazioni europee ed ha purtroppo aperto la strada: sembrava ragionevole pensare che il Governo rinunciasse ad applicare un meccanismo che toglie liquidità oggi vitale per le imprese e crea loro gravi squilibri finanziari.”
“Il Governo aveva oltretutto riconosciuto, anche nel Documento di Economia e Finanza per il 2020 approvato lo scorso aprile, che grazie al contributo della fatturazione elettronica il gettito IVA sugli scambi interni era cresciuto di 3,6 miliardi segnando un incremento del 3% rispetto all’anno 2018. Ci attendevamo quindi l’abrogazione dello split payment, del reverse charge e della ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per lavori edili, dal momento che la fatturazione elettronica aveva già dato prova di realizzare un efficace contrasto all’evasione IVA. E invece dell’attesa cancellazione, arriva la proroga fino al 2023!”.
E continua, “I danni finanziari provocati alle imprese dalla proroga sono e saranno ingenti. L’IVA relativa alle operazioni di split payment ammonta infatti a 12 miliardi che determinano l’impossibilità di compensazione con la corrispondente IVA pagata ai fornitori: 12 miliardi che rimangono nella disponibilità della Pubblica Amministrazione e sottraggono preziosa liquidità alle imprese.”
“Questa scelta conferma grande incoerenza e soprattutto ci fa pensare che non sia stata colta la profonda serietà della situazione,” conclude Vazzano. “Esprimiamo dunque disapprovazione per la decisione del Governo, che non ha tenuto conto delle sollecitazioni già manifestate in passato e come CNA continueremo sulla strada intrapresa nel sostenere e lottare per l’abrogazione dello split payment e delle altre misure inutili per lo Stato e dannose per le imprese.”